Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Il popolo di Ronaldo fa festa a Verona L’attesa, la paura e al 93’ la gioia: 3-2

Scatti e selfie per immortalar­e il CR7 Day

- di Antonio Spadaccino

Ecosì... Teatro, il Bentegodi di Verona. L’evento è la partita di avvio del campionato di serie A. In campo il «piccolo» Chievo contro la «grande» Juventus che, nell’occasione, presenta al suo «popolo» la stella dell’ultimo mercato: Cristiano Ronaldo, in arte CR7. Finisce 3-2 con i tifosi bianconeri in festa.

VERONA Quand’è arrivato il pullman della Juve, i bambini chiedevano ai papà di caricarsel­i sulle spalle, che magari si vedeva meglio, che magari lui una volta sceso, preso lo zaino e salutato lo steward, si sarebbe accorto anche di loro, là oltre il cancello. Quando poi è entrato in campo per il riscaldame­nto, s’è capito bene da che parte stesse la maggioranz­a del Bentegodi. Quando infine è uscito dal campo, a gara finita e zero gol sul tabellino, gli smartphone sugli spalti catturavan­o gli ultimi scatti da archiviare e poi salvarsi sul computer. Il «CR7 day», il giorno di Cristiano Ronaldo, il suo primo in Italia, è durato davvero una giornata intera. Ed è stato come un rito, una messa da popstar, un arrivo dei Beatles qualche decade fa.

Verona ha vissuto ieri ciò che altre diciotto club italiani vivranno da qui a fine campionato. Perché se c’è Cristiano Ronaldo tutto diventa «mas que un match», più che una partita. Pieno il Bentegodi, 32 mila persone. Piena anche la cassa del Chievo, circa un milione di euro tra biglietti e abbonament­i, scontrino più alto di sempre per una partita di calcio qui in riva all’Adige. Il «CR7 day» è quel tipo di febbre lì. CR7 che arriva in città, CR7 che scende dal pullman bianconero, CR7 che comincia il riscaldame­nto, CR7 che durante il riscaldame­nto fa gol a Pinsoglio di tacco (boato), CR7 che dà un occhio agli spalti (e gli spalti rispondono come si risponde a un’apparizion­e): CR7 che poi, a un certo punto, finalmente, diventa uno (quell’uno) dei ventidue in campo.

È andato storto qualcosa, allora? No. Uniche macchie sul vestito della festa, CR7 che non segna (lo diciamo nell’ottica di chi lo tifava) e la parte centrale della curva Sud vuota, come da tradizione, o meglio come succede da quando i tifosi del Chievo hanno riconquist­ato la Nord e a quelli ospiti è concesso di violare giusto la parte superiore del territorio sacro al popolo Hellas. Tutto il resto, a parte quello, è festa. Maglie ufficiali e tarocche di Ronaldo sparse per il centro già la mattina, portate a spasso da pargoli, ragazzi, adulti, un giro nelle vie dello shopping prima di puntare lo stadio. Allo stadio, un’ora e mezza prima del fischio d’inizio, video del pullman bianconero che rimbalzava­no da un telefonino all’altro e rumore d’elicottero sopra la testa.

È intorno alle 16.30 che ieri Ronaldo e soci hanno imboccato Piazzale Olimpia. E c’erano già tifosi bianconeri, tivù, telefonini accesi ad attenderli. «Dov’è Ronaldo?». «È già sceso?». «Aveva le cuffie?». Da lì in poi un’altra mezzora, forse qualcosa di più, per vederlo scaldarsi sul prato del Bentegodi. Due ali di ragazzini, a bordo campo, a chiedergli un cenno, anche solo un pollice alzato. Le tribune a chiamarlo, «oooohhhh» a sottofondo di ogni suo tocco di palla, un po’ come sarebbe successo poi durante la partita. E poi non solo bambini e ragazzini. Anche famiglie. Anche i grandi. Uomini e donne. Perché pare che Ronaldo (il ragazzo piace) sappia pure far scomparire come per magia certi litigi da weekend: «Mai visto così tante ragazze e mogli iscritte ai nostri calcio-club», raccontava alla vigilia Valentino Modenese, presidente del consorzio «Verona Bianconera». Calcio club arrivati da tutta la provincia, per vedere l’esordio in serie A di Ronaldo, così come da tutto il Veneto e tutt’Italia. L’estero? Pure quello. Non voleva mancare nessuno, al «CR7 day». Cioè il giorno speciale che ha portato Verona dentro i telescherm­i e gli streaming di tutto il mondo. Come nel 1984 per Maradona in Hellas-Napoli. Chissà, quando ricapita.

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 ??  ?? 30mila con il 7 sulle spalleDres­s code d’ordinanza ieri pomeriggio in via Palladio: grandi, e piccoli tutti insieme con la maglia numero 7 di Cristiano Ronaldo. Un’invasione festosa per l’esordio in serie A del portoghese. 32mila spettatori hanno assistito alla gara inaugurale della stagione 2018/2019 del campionato di serie A, per oltre un milione di euro d’incasso (FotoLand)
30mila con il 7 sulle spalleDres­s code d’ordinanza ieri pomeriggio in via Palladio: grandi, e piccoli tutti insieme con la maglia numero 7 di Cristiano Ronaldo. Un’invasione festosa per l’esordio in serie A del portoghese. 32mila spettatori hanno assistito alla gara inaugurale della stagione 2018/2019 del campionato di serie A, per oltre un milione di euro d’incasso (FotoLand)
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Un campione che unisce Cristiano Ronaldo, protagonis­ta al Bentegodi (Lapresse)
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