Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Morisieri: troppi pontili Meno taxi? Vanno altrove
«Ci sono ancora troppi pontili e approdi, su questo la situazione non è cambiata rispetto a cinque anni fa. E noi avevamo proposto le postazioni fisse per i controlli. A chi chiede nuove norme però ricordo che il testo unico varato dal commissario Zappalorto contiene tutte le regole su come ci si deve comportare». Antonio Morisieri è capitano di lungo corso ed esperto di nautica. Ed è anche uno dei tecnici, insieme al collega Lucio Borniotto, a cui il pm Roberto Terzo affidò la ricostruzione dell’incidente mortale a Rialto del professore Joachim Vogel del 17 agosto 2013, cinque anni fa. Morisieri e Borniotto, poi, fecero anche un’analisi più ampia sul traffico in Canal Grande, con dati choc: si scoprì, per esempio, che in una normale giornata di settembre del 2015 passavano quasi 1600 mezzi (219 Actv, 216 barche da trasporto, 168 privati, 209 gondole e oltre 700 taxi). «Le barche devono essere ridotte di due terzi», disse il pm Terzo nel corso della requisitoria del processo Vogel. Morisieri ovviamente non parla dell’inchiesta in corso, ma ricorda che fu proprio Vittorio Zappalorto, che all’epoca era commissario e oggi è prefetto, quello più attivo. «Il suo testo unico è stato un bel passo avanti rispetto alla miriade di ordinanze precedenti», ricorda. I dati risalgono però al 2014 e al 2015. «Oggi per quello che vedo passano meno taxi, ma già all’epoca avevamo rilevato che molti che evitano il Canal Grande poi vanno per il Rio Novo spiega l’esperto - Se li togli da una parte fanno il giro dall’altra».
Resta il problema degli stazi, che sono pericolosi perché da lì le imbarcazioni si «gettano» in canale, come dimostrò il «domino» dell’incidente a Vogel, mentre invece il divieto di incrocio tra mezzi Actv sotto il ponte di Rialto è stato importante. «Gli incidenti sono diminuiti e questo lo vediamo anche nella nostra professione aggiunge - e per fortuna sono meno gravi: il più delle volte si parla di qualche strisciata e basta». Ben diversa invece la situazione in altre parti di Venezia. «Purtroppo in bacino San Marco e in laguna si corre troppo - conclude Morisieri - ed è quella la condizione principale che porta alle tragedie. Basti vedere quello che è successo ai due pescatori pochi giorni fa». (a. zo.)