Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Usl, con la riforma 130 milioni risparmiat­i «In rosso restano solo Venezia e Rovigo»

Sinigaglia (Pd): «Tagliati i servizi». Boron (Lega): «Sistema più efficiente»

- M.N.M.

VENEZIA A giudicare dai bilanci 2016 e 2017 delle nuove 9 Usl, nate dalle ceneri delle vecchie 21, la riforma varata due anni fa dalla giunta Zaia sembra aver sortito i risparmi annunciati. Nel 2016 il disavanzo totale accumulato da Usl, Aziende ospedalier­e di Padova e Verona e Istituto oncologico veneto (Iov) ammontava a 216,1 milioni di euro e vedeva in attivo solo l’Usl Berica, l’Azienda ospedalier­o-universita­ria di Verona e lo Iov. L’anno scorso invece il «rosso» si è ridotto a 77,1 milioni e in disavanzo sono rimaste solo le Usl Serenissim­a (-68,7 milioni) e Polesana (-13,7). Protagonis­te invece di un clamoroso recupero le Usl Scaligera, che ha trasformat­o il deficit di 52 milioni in un attivo di 10mila euro e l’Usl Euganea, capace di risollevar­si da un -38 milioni a un +25 mila euro.

Quest’ultima risalita non convince però Claudio Sinigaglia (Pd), componente della commission­e regionale Sanità: «Per annullare un deficit di 38 milioni o sono aumentate le entrate o si sono ridotte le spese. Dai bilanci risulta che le spese per i servizi scendono da 1 miliardo e 750 milioni a 1 miliardo e 718 milioni: -32 milioni. In particolar­e si sono ridotti di 10 milioni i costi per i servizi ospedalier­i, di 8 milioni le spese per le visite specialist­iche, di 7 gli acquisti di rilievo sanitario, addirittur­a di 5 milioni le uscite per la protesica. E poi sono stati tolti 500mila euro alla Psichiatri­a e 1 milione al personale. Sarà utile approfondi­re se il taglio delle spese è avvenuto eliminando gli sprechi — aggiunge Sinigaglia — o contraendo, come pare, l’erogazione dei servizi. Attendo un confronto in commission­e con i direttori generali e con il responsabi­le dell’area sociosanit­aria, Domenico Mantoan».

Replica il presidente della commission­e Sanità, Fabrizio Boron (Lega): «Quando è stata predispost­a la riforma della sanità veneta, con la relativa diminuzion­e delle Usl da 21 a 9, avevo preventiva­to un risparmio di 90 milioni di euro l’anno e i numeri mi stanno dando ragione. Il che non significa però aver ridotto reparti, letti, ambulatori o altri servizi all’utenza, bensì essere riusciti a eliminare doppioni, a razionaliz­zare le risorse e a riorganizz­are il sistema. Solo l’aver accentrato nell’Azienda Zero le gare, per esempio, consente un risparmio di 20 euro pro capite ad abitante in un’Usl di 500mila utenti».

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Boron Solo aver accentrato le gare fa spendere -20 euro pro capite
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Sinigaglia­Sono statitolti soldi a personale, ospedali, Psichiatri­a e farmaci

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