Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Ricoverata per i maltrattamenti della figlia anziana padovana muore dopo 45 giorni
È deceduta in ospedale. Era già malata ma la procura ha ordinato l’autopsia
PADOVA Sarà un’autopsia ad accertare le cause della morte di Maria Barci, 91enne di Carmignano di Brenta, deceduta il 18 agosto scorso in ospedale a Cittadella. La donna era stata ricoverata a metà luglio dopo un blitz dei carabinieri, che l’avevano liberata dai maltrattamenti che la figlia Silvana Carli, 67 anni, le avrebbe rifilato ogni giorno. L’anziana donna è giunta davanti ai medici con il naso rotto e il volto gonfio, immediatamente ricoverata, dopo un mese e mezzo di cure il suo cuore non ce l’ha fatta. Ironia della sorte proprio ieri la Carli, arrestata e ammessa ai domiciliari subito dopo i fatti, ha avuto l’ordine di scarcerazione da parte del tribunale del Riesame, ed è libera. Oggi intanto il pubblico ministero di turno Benedetto Roberti incaricherà il professor Giampietro Bonivento di fare tutti gli accertamenti medico legali necessari, e anche la famiglia di Silvana Carli, difesa dall’avvocato Ernesto De Toni, nominerà un perito di fiducia per assistere all’esame autoptico. I fatti hanno inizio nel luglio scorso, quando i carabinieri entrano nella casa in cui si trovano le due donne. Maria viene portata in ospedale, la figlia Silvana viene arrestata. All’epilogo si arriva dopo alcune settimane di indagini partite dalle dichiarazioni di alcuni vicini di casa delle due, che sentivano sempre Silvana urlare contro la mamma. Dopo alcuni accertamenti i carabinieri di Carmignano giungono alla conclusione del la figlia maltratta l’anziana donna e decidono di intervenire. Dal canto suo Silvana ha sempre sostenuto la sua innocenza, rifiutando le accuse che la dipingono come l’aguzzina della madre, tanto che alcuni parenti che in tutti questi anni erano andati spesso a far visita alle due hanno testimoniato che la figlia si dedicava alla madre con cura e amore. Secondo la figlia gli ematomi al volto e al corpo della madre sarebbero da imputare alle precarie condizioni di salute dell’anziana donna, affetta da una malattia neurodegenerativa che la portava a repentine cadute a terra. Lo stesso avvocato difensore Ernesto De Toni aveva fatto immediatamente richiesta di scarcerazione, che è stata concessa per la scadenza dei termini: il magistrato non avrebbe depositato in tempo le motivazioni dell’arresto. Oggi anche la famiglia nominerà un medico legale di fiducia.