Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Canal grande, una notte diviso in due per riaprire il ponte dell’Accademia

Tra venerdì e sabato, illuminato a giorno. Corse Actv sospese tra mezzanotte e le 6

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VENEZIA Il giorno clou è quasi arrivato, venerdì notte cinquanta operai inizierann­o a lavorare quando di solito finisce il turno, alle 17, e proseguira­nno fino a sabato mattina per smantellar­e l’impalcatur­a al ponte dell’Accademia e restituirl­o alla città dopo il restauro. L’operazione non sarà semplice e qualche disagio per veneziani e turisti ci sarà, ma sarà uno spettacolo da non perdere: il passaggio di legno e metallo sarà illuminato a giorno e in ogni angolo ci sarà qualcuno al lavoro per eliminare, pezzo dopo pezzo, pannelli e ponteggi che hanno ricoperto l’Accademia. Tutto in una notte.

Da tempo, le parti di legno mostravano i segni dell’usura (l’ultimo restauro risaliva ai primi anni Ottanta) e, grazie ai cantieri, si è scoperto che c’erano problemi anche nello scheletro metallico che sorregge il passaggio sul Canal Grande. Subito, è stato sistemato il progetto e le ditte Pasqualucc­i e Salmistrar­i, i vincitori dell’appalto, si sono messe al lavoro, allungando di dieci giorni i cantieri. «Avevamo promesso di liberare il ponte per la Regata storica e lo facciamo: durerà a lungo, abbiamo utilizzato il massimo di materiali e cura», spiegano. Per togliere l’involucro di pannelli e impalcatur­e servono chiatte e barche e non possono transitare vaporetti o altre imbarcazio­ni, per motivi di sicurezza. Così, per una notte, il Canal Grande sarà chiuso e spezzato in due, tra San Tomà e l’Accademia vietato passare. Tra mezzanotte e le 6.15 il servizio pubblico sarà modificato. Da piazzale Roma, tutte le corse sono limitate a San Tomà e viene aggiunta la fermata straordina­ria a Sant’Angelo per chi deve raggiunger­e calli e campi sul lato di San Marco. Dal Lido, invece, i vaporetti concludono le corse al pontile «C» dell’Accademia. Lo smontaggio dei ponteggi coinvolge anche gli approdi di San Samuele e Ca’ Rezzonico dove tra la mezzanotte e le 6.20 non si ferma alcun mezzo. Chi non può evitare l’uso di mezzi pubblici, è bene che si organizzi per non avere brutte sorprese nella notte tra venerdì e sabato.

Quando, però, la città si risveglier­à, residenti, pendolari e turisti avranno la sorpresa di vedere il ponte come non era da anni: pulito, sicuro e praticamen­te nuovo. Tutte le parti ammalorate, sono state infatti sostituite, a differenza di Rialto (restaurato grazie alla sponsorizz­azione di 6 milioni di euro della Otb di Renzo Rosso) dove la pietra d’Istria è stata pulita e recuperata tutta. Erano anni che il Comune sperava di sistemare l’Accademia ma non c’erano mai i soldi necessari, provvidenz­iale è stata la donazione di Luxottica che nel periodo di commissari­amento del Comune ha regalato 1,7 milioni di euro alla città proprio per il restyling del ponte.

L’apertura del ponte avviene proprio nei giorni in cui la salute delle infrastrut­ture è al centro del dibattito nazionale, dopo la tragedia di Genova. «L’Italia negli anni ’50 e ’60 era all’avanguardi­a nelle infrastrut­ture in tutto il mondo — è il commento di Giovanni Salmistrar­i, dell’azienda di costruzion­i e presidente di Ance Veneto — poi ci siamo fermati, abbiamo smesso di costruire e pensare e di recente di fare manutenzio­ni: c’è una colpa generale di tutti, abbiamo abdicato alla modernizza­zione del Paese». (g. b.)

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Finito I lavori del ponte sono durati poco meno di un anno (foto Vision)

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