Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Suolo, Venezia nel 2017 ha perso altri 200 ettari

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Sì al recupero di capannoni e edifici, no alle nuove costruzion­i che mangiano terreno prezioso. La Confederaz­ione italiana agricoltor­i (Cia) prende posizione e si schiera a sostegno del consumo zero del suolo. Di recente, in un convegno «Meno consumo, più riqualific­azione e recupero» al Centro cardinal Urbani, Cia ha chiamato a raccolta la politica per affrontare il tema alla luce della nuova legge della Regione Veneto proprio sul consumo del suolo. «La legge va bene, ma l’obiettivo del 2050 per arrivare ad azzerare l’uso dei terreni è troppo in là ha commentato Paolo Quaggio, presidente di Cia Venezia - Tra trent’anni non ci sarà proprio più suolo e non va bene, non solo per le coltivazio­ni ma per la sicurezza idraulica del territorio. Il cemento è impermeabi­le, la terra invece assorbe la pioggia e aiuta ad evitare allagament­i e alluvioni».

Il recente rapporto di Ispra sul consumo del suolo dice che il Veneto è la seconda regione dopo la Lombardia per consumo del suolo, in Italia, è che tra il 2016 e il 2017 sono stati «persi» altri 1.134 ettari, pari allo 0,5 per cento in più. Tra le le province dove il consumo di suolo netto è cresciuto di più nel 2017, in percentual­e rispetto al valore del 2016 ci sono anche Verona (+0,71%), Vicenza (+0,67%) e Venezia (+0,57%) con 200 ettari persi in più. (g.b.)

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