Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Pusher a Marghera con un etto di eroina «Vogliono sostituire la banda nigeriana»
MESTRE Da giorni osservavano a distanza i movimenti all’interno di quello stabile abbandonato ai piedi del ponte strallato, tra la banchina dell’Azoto e quella dei Molini, a Marghera. Lunedì, dopo una giornata di appostamenti, gli uomini della polizia locale hanno deciso di intervenire, scoprendo all’interno un trentenne di origini marocchine. Il giovane, parte di un gruppetto che ha come base gli spazi dell’ex Cral Montedison, in via Fratelli Bandiera, è stato sorpreso mentre consumava eroina, al suo fianco un «sasso» di stupefacente da almeno sei grammi, sufficiente per quindicina di dosi. Ma la vera riserva era più in là: un etto di droga, che suddiviso avrebbe potuto fruttare 7500 euro (250 dosi). «La criminalità marocchina non è numerosa – spiega il nucleo operativo della municipale – ma è sempre stata presente. Ora, con il vuoto che si è creato nel tessuto dello spaccio dopo le retate in zona Piave, qualcuno cerca di conquistare posizioni migliori». Il trentenne è stato arrestato e attende la convalida del gip in carcere. «Preso un altro», ha twittato il sindaco Brugnaro. Il presidente della municipalità di Marghera Gianfranco Bettin, ha lodato il lavoro dei vigili e ha segnalato nuove situazioni difficili nella zona tra via Rizzardi, piazzale Giovannacci e le vie retrostanti verso via Fratelli Bandiera, oggetto di una petizione dei residenti. «Alcune case abbandonate — segnala Bettin - sono diventate covo di spacciatori e di sbandati». (gi.co.)