Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Mose, rush finale per concluderlo Paratoie di Lido senza stop alle navi
Riunione in Capitaneria, canale sempre navigabile. Il «debutto» del jack-up
VENEZIA «Entro la fine di quest’anno saranno posate tutte le paratoie, con il completamento anche della barriera di San Nicolò. A gennaio 2019 inizieremo le prove di funzionamento delle barriere con gli impianti in modalità temporanea». Il «rush finale» per finire il Mose era già stato annunciato dall’ingegner Francesco Ossola – che nella coppia di commissari del Consorzio Venezia Nuova con l’avvocato Giuseppe Fiengo è quello che si occupa di coordinare i cantieri – nel corso dell’audizione alla commissione Ambiente della Camera dei deputati un mese fa. E ora, tra un paio di settimane, partirà la posa delle paratoie di Lido Sud, cioè appunto il lato che dall’isola nuova artificale va verso San Nicolò, l’ultima schiera mancante della quattro che compongono il Mose.
Proprio nei giorni scorsi, nella sede della Capitaneria di Porto, c’è stata la riunione di coordinamento con i tecnici del Consorzio e del Provveditorato alle opere pubbliche, propedeutica alla redazione dell’ordinanza che uscirà nei prossimi giorni per stabilire le regole da rispettare. Inizialmente la data prevista per l’avvio dei lavori di posa era il 28 agosto, ma pare che in quella sede si sia indicata quella nuova del 10 settembre, anche se poi come sempre tutto dipenderà dal meteo previsto. Essendo un lavoro millimetrico, infatti, è necessario che ci sia il mare calmo. La buona notizia è la conferma che i cantieri, che dureranno diverse settimane, non comporteranno nessun limite per la navigazione della bocca di porto di Lido, che è quella dove entrano le grandi navi da crociera, la cui stagione è ancora aperta e durerà fino a dicembre, anche se con sempre meno arrivi. Le navi entrano proprio dal lato di San Nicolò, che ha il fondale più profondo, e i tecnici hanno spiegato che il canale sarà navigabile: verrà infatti sezionato, garantendo sempre una larghezza minima di 120 metri, una misura sufficiente per il passaggio in sicurezza anche di navi grandi come quelle da crociera.
Tra l’altro in queste operazioni di posa delle paratoie, realizzata a Spalato dalla Brodosplit, farà il suo debutto il jack-up, la speciale nave creata proprio per agganciare e sganciare le paratoie, che da anni era ai box per alcuni problemi tecnici che ora sono stati risolti. E questo renderà la posa ancora più semplice, perché il jack-up – seppur tanto criticato per i suoi costi molto rilevanti (circa 50 milioni di euro, tutto compreso), tanto che è stata stoppata la costruzione del secondo – nasce come mezzo più «elastico» rispetto alla «cavalletta» usata dal 2013 a oggi, che richiede una procedura più complessa per il montaggio e lo smontaggio del pontone di supporto.
Nel frattempo sono ancora in corso le ultime gare per gli impianti e inoltre i tecnici di Thetis stanno lavorando per fare sintesi delle tante osservazioni arrivate nell’ambito del «dibattito pubblico» sull’inserimento paesaggistico del Mose. Ma ora la priorità è terminare l’opera.