Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Meno turisti in Basilica più multe ai «bikini» Tesserin: le ordinanze non bastano più

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VENEZIA Tra calli e campi la ressa è diminuita e nei luoghi clou del turismo veneziano sul ponte di Rialto o della Paglia, ad esempio - si cammina senza troppi disagi. Quest’estate, i turisti sembrano diminuiti, eppure continuano ad esserci tuffi dai ponti, nuotate nei canali, picnic a bordo riva e a San Marco. Sui social, si trovano foto di tende montate in campi più o meno isolati per passare la notte, donne e uomini in costume e sdraiati a terra. Ieri, è anche comparso un video con una persona che salta da Rialto, nonostante la città sia tappezzata di cartelli che indichino il divieto e i vigili abbiamo già fatto due denunce in una settimana. Ora, i vigili stanno controllan­do le registrazi­oni della videosorve­glianza per vedere se è davvero accaduto. Nei giorni scorsi, un turista olandese ha estratto fornello e pentole da campeggio di fronte al comando della polizia municipale e si è seduto a petto nudo in fondamenta dei Tolentini pronto a prepararsi il pasto: multa da 350 euro. Non è l’unica contravven­zione degli ultimi due giorni, due inglesi ventenni prendevano il sole in bikini ai giardini Papadopoli e ora dovranno patore gare 200 euro a testa. A San Marco, invece, i guardians non fanno che redarguire le famiglie sedute a mangiare panini o tranci di pizza. Al richiamo, molti li guardano stupiti: hanno comprato il pranzo al sacco proprio nei bar di San Marco, spendendo anche più di 5 euro a panino. «Ad agosto non c’è mai stato turismo di lusso - sospira Carlo Alberto Tesserin, procura- della basilica di San Marco - detto questo, è vero la fruizione della piazza è un problema». I comportame­nti cafoni indignano i veneziani e, a detta dell’Associazio­ne di piazza San Marco, allontanan­o la clientela più danarosa. «San Marco è cambiata - continua - dieci anni fa ti sedevi ai tavolini e sì pagavi tanto ma tutto era più tranquillo». In basilica, quest’estate, i visitatori sono un po’ diminuiti. «C’è da dire che fa davvero tanto caldo, è difficile stare in piazza», continua. Tesserin sposa l’idea dell’Associazio­ne di un interlocut­ore unico cui fare riferiment­o in caso di problemi o idee da mettere in campo. «Servirebbe maggior coordiname­nto - conclude Si fosse ultimato il Mose, impermeabi­lizzata la piazza, ora la situazione sarebbe forse diversa, la gestione di San Marco è una partita difficilis­sima, non si risolve con una semplice ordinanza».

A sostegno delle proposte e delle idee dei commercian­ti di San Marco, si schierano Fai e Gruppo 25 Aprile. «Siamo solidali con l’appello di San Marco affinché si affrontino con urgenza i problemi della nostra città», dice il Fai. Aggiunge il 25 Aprile: «Appoggio sempre le soluzioni indicate da chi mantiene viva Venezia». (g. b.)

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