Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Capannone in fiamme Paura per le bombole
SCORZÈ La colonna di fumo, alta e nera, si vedeva fin da Noale e infatti per riuscire a domare le fiamme i vigili del fuoco hanno dovuto lavorare più di due ore. Ieri sera, poco dopo le 17, il capannone di un’azienda agricola di via Contea adibito alla lavorazione di tabacco e radicchio a Scorzè ha preso fuoco. L’incendio l’ha consumato con violenza e rapidità, distruggendo tutto quello che si trovava all’interno e rendendo pericolante persino lo scheletro della struttura, composto da ampi archi d’acciaio su una superficie di circa 200 metri quadri. Divorati dalle fiamme anche tutti i macchinari che si trovavano all’interno. A preoccupare - al punto che si è chiusa la strada al traffico - è stata soprattutto la presenza di bombole di gas o aria compressa, che si trovano all’interno dell’edificio e che con il calore sarebbero potute esplodere. Le cause dell’incendio probabilmente elettriche sono al vaglio dei tecnici dei vigili del fuoco. Fortunatamente, però, nessuna persona è rimasta coinvolta nel rogo: non si contano feriti né tra i lavoratori dell’impresa, né tra gli abitanti della zona. I pompieri, supportati dai carabinieri, sono intervenuti in forze: da Mestre e Treviso sono arrivati sul posto con due autobotti, due autopompe serbatoio, un’autoscala e più di venti operatori, tutti impegnati a darsi il turno con le manichette per evitare che le fiamme si estendessero ai campi circostanti e si propagassero alle costruzioni vicine. Si tratta dell’ultimo di una serie di incendi in provincia. Solo nelle ultime settimane si sono contati due incendi a Mestre (all’esterno dell’Hotel Laguna Palace e al parco di San Giuliano) e nel parcheggio del Valecenter dove una Jaguar è stata completamente distrutta. Lungo il litorale, poi, si contano un camper andato a fuoco in corsa e un’autofficina bruciata di Jesolo.