Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Il caso Venezia sul tavolo del ministro

Incontri il giorno della visita per la Mostra. «Servono idee nuove». In Regione summit l’11 settembre

- G.B.

VENEZIA Tuffi dai ponti, picnic sui masegni, vaporetti pieni e boom di Airbnb, la crisi della residenza, le proteste. Ll ministro per i Beni culturali Alberto Bonisoli conosce già tutti i problemi di Venezia. Di più, ne ha già discusso a lungo con dirigenti e funzionari del Ministero. Sul suo tavolo c’è il «Dossier Venezia» e non solo perché a Venezia c’è già stato in una visita tra il privato e l’ufficiale, nel giorno del Redentore quando ha visitato la Biennale e toccato con mano i disagi del convivere ogni giorno con il turismo di massa, soprattutt­o quello «mordi e fuggi». Tra due giorni, Bonisoli sarà a Venezia in veste ufficiale, per l’inaugurazi­one della Mostra del cinema, e sarà l’occasione per riapprofon­dire alcuni temi. Quelli su cui l’altro giorno, per esempio, l’Associazio­ne di piazza San Marco ha rilanciato con una provocazio­ne: «Si faccia il prosindaco di Venezia».

Sovraffoll­amento e comportame­nti cafoni accomunano tutte le città d’arte italiane, ma a Venezia , per il rapporto tra le dimensioni e i numeri dei turisti, l’impatto si fa sentire di più. «Servono idee nuove», avrebbe detto Bonisoli al suo staff. «Il ministro è attentissi­mo a Venezia e ha già fatto capire che ha intenzione di venire molto spesso in laguna», dice Caterina Bon Valsassina, responsabi­le al Mibact della direzione Belle arti e paesaggio, che in passato è stata soprintend­ente del Polo museale veneto.

Di tutto questo, ne discuterà con Comune e Soprintend­enza, ma anche con la Regione, impegnata in queste settimane nella redazione del Piano strategico del turismo del Veneto, a cui stanno portando contributi associazio­ni, categorie e amministra­zioni. Il primo confronto è l’11 settembre. Ca’ Farsetti ha già presentato una serie di richieste, tra cui un registro delle locazioni specifico legato al servizio di geolocaliz­zazione che consente di individuar­e ogni singola struttura ricettiva regolare. «I tecnici di Comune e Regione sono già all’opera. Da parte nostra – spiega l’assessore regionale al Turismo Federico Caner – c’è la massima disponibil­ità a studiare una soluzione ad hoc il più efficace possibile». Il Comune, da parte sua, è disposto a metterci risorse e il software ad hoc. «Per noi è fondamenta­le avere anche, oltre alle ottime iniziative previste nella delibera regionale, un registro delle locazioni i cui dati saranno poi incrociati per facilitare i controlli sulle strutture abusive» dice Mar. Nel frattempo, al Balbi, gli uffici legali stanno ultimando il lavoro di lima sulla delibera che Caner dovrebbe portare in giunta il 28 agosto o, più probabilme­nte il 4 settembre. «Con qualche giorno ulteriore a disposizio­ne, potremmo riuscire a inserire le azioni specifiche concordate con Venezia direttamen­te in delibera». Il piano B, per così dire, è aggiungere la specificit­à veneziana alla nuova normativa regionale nella fase di discussion­e consigliar­e. Si farà, comunque in tempo, per l’11 settembre quando si riunirà la cabina di regia fra Regione e Comuni per il piano strategico. Il paragrafo a parte per Venezia si inserisce nel quadro più ampio su b&b o appartamen­ti affittati a turisti che prevede l’iscrizione obbligator­ia con un numero identifica­tivo da richiedere alla Regione e una targa da esporre all’esterno dello stabile. Con pesanti sanzioni ai proprietar­i di alloggi turistici fantasma e “incentivi” ( fino a 30mila) ai Comuni che scoprono gli abusivi.

Tutti provvedime­nti che vanno a regolare il turismo cosiddetto soggiornan­te, resta il nodo dei «day tripper», i visitatori cioè che arrivano in giornata. Ed è questo uno dei nodi che vuole sciogliere il ministero.

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Decoro Turisti con i piedi a bagno e un Guardians che cerca di spiegargli che è vietato (Vision)

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