Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Nuovo porto, più soggetti in corsa Nove milioni e Fusina raddoppia
I piani di Musolino: ma aspettiamo l’incontro con Toninelli
VENEZIA Passeggeri in aumento grazie a navi più piene. Le gare per i carotaggi del Vittorio Emanuele bandite a settembre. E «più di un soggetto» (ma numeri precisi e nomi sono top secret) interessati a un project financing che, secondo un primo studio concettuale, con un investimento di 63 milioni di euro consentirebbe di realizzare il nuovo terminal crociere a Marghera, sul lato nord del Canale industriale nord. «Noi quello che dovevamo fare sulla base del mandato del Comitatone del 7 novembre scorso l’abbiamo fatto», dice il presidente dell’Autorità di sistema portuale di Venezia e Chioggia, Pino Musolino. Ora manca l’ok del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, che tra i dossier aperti sul tavolo ha pure quello sulle grandi navi a Venezia, ma che è sommerso da urgenze ben più drammatiche, l’ultima in ordine di tempo il crollo del ponte Morandi a Genova. «Aspettiamo indicazioni dal nuovo governo - dice Musolino - il ministro ha detto che incontrerà tutti i porti a breve». Gli esponenti locali del M5s, il partito del nuovo ministro, in primis la deputata Arianna Spessotto e la senatrice Orietta Vanin hanno più volte ribadito di volere la totale esclusione dalla laguna delle navi da crociera più grandi, proprio quelle da oltre 100 mila tonnellate di stazza che ora si vorrebbero riportare proprio a Marghera.
Nel frattempo Musolino ha messo i 63 milioni nel piano operativo triennale, anche se la quota maggiore (60) è prevista nel 2020. Ma gli investimenti in corso sono tanti e dalle carte pubblicate di recente sul sito istituzionale emerge anche che il Porto ha deciso di accelerare sul terminal della «autostrade del mare» di Fusina, realizzato in project financing da Mantovani nel 2014, che nell’ultimo anno ha avuto una crescita dei traffici del 50 per cento anche grazie all’ingresso della Grimaldi. Il «tesoretto» di bilancio («non l’abbiamo trovato sottoterra ma è il frutto di una oculata gestione», precisa il presidente) di circa 27 milioni, di cui 16 di maggiore avanzo dell’anno 2017 e 4 di oneri finanziari risparmiati sui mutui, il Porto ha deciso di mettere 9 milioni sul terminal roro e traghetti di Fusina. «Ci serve l’approvazione del Cipe - spiega Musolino - ma è chiaro che ora che questa infrastruttura è “partita” dobbiamo scavallare la montagna » . Via dunque al raddoppio del terminal con le altre due banchine previste fin dall’inizio ma mai realizzate: il Porto anticiperà i soldi che poi verranno recuperati con una rimodulazione del piano economicofinanziario. Altri 15 milioni di euro serviranno per andare avanti sull’area Montesyndial.
Musolino punta poi sulla gestione ordinaria dello scalo, sulla risoluzione dei tanti piccoli problemi quotidiani. L’incarico per la caratterizzazione del Vittorio Emanuele in realtà prevederà anche prelievi in altre zone di competenza portuale dove servono escavi manutentivi. «Anche a Chioggia», dice il presidente, che proprio di recente è riuscito a chiudere il contenzioso con Aspo e a prendere in mano il timone del porto «minore». Musolino insiste poi su un suo cruccio, che ha denunciato anche in commissione regionale: quello dei sedimenti. «Stiamo cercando una soluzione per il conferimento, perché abbiamo bisogno di dragaggi continui ma non possiamo pagare dieci volte più degli altri porti - dice - Altrimenti siamo completamente fuori mercato».
Quanto ai contenziosi aperti con il Comune di Venezia e con il sindaco Luigi Brugnaro, Musolino taglia corto: «Non ce l’ho con nessuno». Sulla piscina ribadisce la sua richiesta a Ca’ Farsetti di stabilire un percorso sicuro anche alla luce dell’aumento del traffico di camion in via delle Macchine. «Se c’è una variante, perché il Comune non me la mostra? Io non ce l’ho, a me non risulta», continua. Quanto al garage multipiano in Marittima, proseguono le verifiche sull’ipotesi di realizzare il parcheggio senza ristoranti o alberghi annessi, prevedendo anche dei posti non solo per i residenti ma anche per i furgoncini degli artigiani che vengono a lavorare in centro storico.
Piscina Se c’è una variante perché il Comune non la mostra?
Sedimenti Serve una soluzione, così ci sono dei costi fuori mercato
Garage e artigiani L’ipotesi per il nuovo garage in Marittima: posti per i furgoncini degli artigiani