Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Il pittore cacciato la moglie «affronta» sindaco e assessore
Mar: permesso? No, solo la comunicazione
VENEZIA Passava vicino l’Accademia e quando, ieri, ha visto arrivare il sindaco e i suoi assessori ha deciso di non farsi sfuggire l’occasione. Da giorni tutti parlano del caso di suo marito, il pittore inglese Ken Howard allontanato da San Marco mentre dipingeva: quale occasione migliore capire direttamente dal sindaco? «Ho approcciato l’assessore al turismo Paola Mar e il sindaco - dice Dora Bertolutti Howard - in cinquant’anni che Ken dipinge a Venezia non era mai capitato un episodio simile, vorremmo trovare una soluzione, ma non è chiaro che permessi servano: mio marito non vende le sue opere, ritrae Venezia da dietro il suo cavalletto». La disavventura del maestreo inglese risale a sabato e domenica e da quando è diventata di dominio pubblica si è trasformata nell’ennesimo caso in cui Venezia fa parlare di sè e non in termini lusinghieri.
Ken Howard, londinese di 86 anni insignito dell’onorificenza di ufficiale dell’Order of the British Empire, nonché membro della Royal Academy, da anni dipinge la laguna, di cui è innamorato tanto da acquistare una casa in città. «Sabato scorso, Ken si è diretto a San Marco, come fa sempre, quando ha iniziato a piovere e si è riparato sotto il portico della Procuratie - racconta - I vigili gli hanno detto di impacchettare le sue cose perché non poteva stare là: può immaginare l’umore con cui è rientrato, è un artista e ha 86 anni, è già tanto che arrivi fin là». L’indomani, domenica, Howard ha ripreso tela, cavalletto, pennelli e co- lori e si è diretto al ponte della Paglia: «C’era una vigilessa, ha chiesto se poteva stare lì, lei gli ha indicato dove mettersi per non intralciare la viabilità - continua - Mezz’ora dopo altri due agenti lo hanno allontanato». Il maestro si è incaponito di arrivare a fondo della vicenda e ha chiesto ai vigili in che ufficio recarsi per avere questo misterioso permesso: martedì è andato, ma era chiuso. «Sabato arriva un gruppo di persone da Australia, America, Cina e Inghilterra a dipingere con lui, lo seguono a Bruges, Parigi e qui a Venezia - sottolinea - non vorremmo problemi, se serve un permesso e pagare un’imposta, lo facciamo». Andare per uffici non ha risolto il problema, spulciare regolamenti e ordinanze nemmeno («Non troviamo autorizzazioni del tipo che serve a Ken», dice) e così ieri, poco prima del taglio del nastro al ponte dell’Accademia, la signora, vedendo le massime autorità locali, ha deciso di prendere il toro per le corna. «Sono stati molto cortesi, il sindaco mi ha detto che avrebbe piacere di conoscere Ken e lui e Mar hanno garantito che si troverà una soluzione - conclude - speriamo ci dicano come fare».
A Venezia, arrivano pittori o aspiranti tali da ogni angolo del mondo (ieri dopo la riapertura dell’Accademia, a ora di pranzo, è comparso un cavalletto sul ponte e a San Trovaso c’erano una decina di artisti) e un episodio come quello di San Marco non era mai stato denunciato. «Non ci sono permessi da chiedere bensì l’obbligo di comunicare dove si intende dipingere spiega Mar - la polizia municipale dice se va bene affinché non si crei intralcio. I vigili contatteranno il pittore per risolvere il problema».
Dora Bertolutti Howard Mi hanno garantito una soluzione, nessuno sa dirci che autorizzazione serve e dove si fa