Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Ferie bestiali morsi e cadute è record di ricostruzioni
Incidenti d’auto, cadute in bicicletta, sui pattini, sullo skateboard, infortuni sul lavoro. Ma anche morsi di animale e persino un caso di ferita da sega elettrica. Dietro un intervento di ricostruzione al volto (nel gergo medico, chirurgia maxillo-facciale) ci sono storie banali ed episodi inverosimili, ma quale sia la causa della corsa in ospedale è comunque durante l’estate che si verificano la maggior parte di queste emergenze quando «tutto si moltiplica, soprattutto le ferite nei giovani», spiega Michele Franzinelli, primario dell’unità operativa dell’Usl 3. «Siamo intervenuti su circa una cinquantina di casi per la ricostruzione di fratture delle mandibole, delle orbite e del complesso fronte, naso e orbita — continua — Sono interventi che svolgiamo da più di 30 anni utilizzando i materiali più all’avanguardia, riducendo al minimo la presenza di cicatrici». Per evitare i segni sul volto (invisibili nove volte su dieci) le incisioni vengono eseguite all’interno del cavo orale, oppure sulla cute secondo le linee guida della chirurgia plastica estetica. L’intervento prevede di riposizionare l’osso fratturato, stabilizzandolo con apposite placche. Dopo tre o quattro giorni, se non emergono complicanze, il paziente può far rientro a casa. «In estate nel nostro territorio la popolazione aumenta per la presenza dei turisti – ha ricordato il direttore generale Giuseppe Dal Ben – e l’ospedale hub di Mestre risponde con una squadra di specialisti preparati in modo particolare nella chirurgia ricostruttiva maxillofacciale, con tutte le sue problematiche complesse». (gi. co.)