Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Chioggia, hotel e stabilimenti a rischio «sfratto»
Caos nel passaggio dell’area ex Reduci, per il Demanio le attività risultano senza concessione
CHIOGGIA Rischiano seriamente la chiusura una pizzeria e un grande negozio nell’area ex Reduci e ora tremano anche tutte le altre attività che esercitano alle spalle del Lungomare di Chioggia. La revoca delle licenze per i due esercizi parrebbe questione di giorni e il motivo è che sarebbero subentrati agli originali titolari della concessione con una procedura non valida.
Lo dice un parere dell’Agenzia del Demanio richiesto dalla Guardia di Finanza che mette in allarme una ventina tra alberghi, stabilimenti, edicole, parcheggi e negozi che da decenni esercitano sull’area. La vicenda inizia con la legge del federalismo demaniale, che ha permesso ai Comuni di acquisire porzioni di terreni demaniali: l’allora Giunta Casson manifestò interesse per l’area che è centrale per le attività turistiche ma con la nuova giunta la cosa subì una battuta d’arresto. Così a giugno del 2017 l’Agenzia del Demanio mise a bando i 19 lotti della zona; l’amministrazione Cinque Stelle alfine decise e a settembre approvò la delibera per il trasferimento dell’area al Comune, con la prospettiva di approvare entro febbraio 2019 un piano di valorizzazione per acquisire in via definitiva i lotti (in caso contrario, i lotti andranno venduti). A dicembre diede anche l’ok alla proroga per tutte le attività che avevano la concessione.
Ora l’Agenzia del Demanio dice che col passaggio di mano da Stato a Comune, anche le concessioni vengono meno e che il Comune avrebbe dovuto stipulare contratti di affitto con ciascuna azienda. Ma i contratti non ci sono e gli imprenditori risultano «abusivi» senza titolo; la loro speranza è che la delibera di proroga di dicembre 2017 salvi tutto. Ma pizzeria e negozio subentrati dopo non hanno neanche quella garanzia. Di qui, l’avvio della procedura di revoca. «Abbiamo sempre sostenuto che andava fatto un contratto d’affitto e infatti ieri una missiva della Guardia di Finanza col parere del Demanio ci dà ragione - dice Montanariello - Quindi tutti i concessionari si trovano con un pugno di mosche in mano. E potrebbero rivalersi sul Comune, per il danno», avverte il consigliere Pd.