«33 isole» e un finale con la sorpresa «Venezia è una sola»

VENEZIA Quattro mesi fa è partito da Ustica, ha circumnavigato tutta l’Italia, fermandosi nelle piccole lingue di terra abitate che resistono al Mediterraneo, e il 28 agosto il suo viaggio si è concluso a Venezia, «la più piccola delle grandi isole d’Italia». Lucio Bellomo, ingegnere di origini palermitane e già istruttore subacqueo, si è costruito a tavolino la sua Odissea personale, un viaggio in solitaria in barca a vela per riscoprire il mare italiano e i suoi piccoli presidi. «33 isole» è nato così, e nei prossimi mesi, dopo le fasi di montaggio e produzione, diventerà un documentario. Già oggi, nel tirare le fila della sua traversata, Lucio si dice stupito dalla laguna veneziana: «Ho scelto Venezia come tappa conclusiva perché, per il ruolo che ha ricoperto nella storia di tutta Europa, è davvero un’isola piccolissima. Eppure non quanto mi aspettavo: arrivato qui ho scoperto che Venezia non è solo i sei sestieri del centro storico, ma tutta la laguna, tutto l’ecosistema naturale e umano è connesso». Bellomo aveva pensato di chiudere il suo viaggio visitando tre «isole»: Burano, Sant’Erasmo e, appunto, Venezia stessa. Ha poi ripiegato sulla Certosa. «Ora mi sembra quasi di aver imbrogliato – scherza – contando tre volte la stessa dimensione. In fondo non può essere un caso se qui ogni isolotto si identifica nel suo rapporto con il centro storico: Sant’Erasmo è “l’orto di Venezia”, ad esempio, ma l’ho scoperto solo venendo qui». A stupirlo più di ogni altra cosa, però, la comunità del centro storico: «So che la città vive una continua perdita di residenti, ma non io ho incontrato comunque una cittadinanza presente, attiva e partecipe». (gi.co.)

Da Ustica alla laguna Lucio Bellomo