Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Il gigante e l’ex rivale muscoloso «divinità» nell’Olimpo della laguna

- Di Giovanni Montanaro

D’Este è grande, taciturno. È il più forte. Viene da Burano, urbana, colorata, affollata. Rudy e Igor Vignotto sono più piccoli, ma muscolosi, furbi. Vengono da Sant’Erasmo, solitaria, che sa di sale e di verdura, poche case, neanche un bar o un negozio. Nessuno ci va mai. Non distano tanto, le due isole. Hanno in mezzo la laguna, abbandonat­a, lenta. Certe sere, lì, i tramonti vengono giù come arance. Il fango, l’indolenza, i gabbiani. C’è profumo di salso, e alberi, e caldo. Pare di stare lontano, ai Tropici, in un mondo che non esiste. Ogni tanto si vedevano, quei tre, a vogare, alla veneta, dritti in piedi, come selvaggi, come i primi uomini a esplorare terre sconosciut­e. D’Este e i Vignotto si allenano da quarant’anni, da sempre. Erano giovani, tutti e tre. Sono invecchiat­i, sono ancora giovani. Si può vogare fino a settant’anni, loro ne hanno neanche cinquanta. Ore di allenament­o ogni giorno, sei giorni alla settimana. D’Este è potente, ma loro due, spesso, sgusciano via. È ritmo, è coppia, perché si voga in due, e la loro intesa è potente, di sangue, da cugini. Malamocco, Pellestrin­a, Murano, conoscono tutti i canali, i fondali, gli angoli da prendere. Dal 1992, la Regata Storica, la più importante, la vincono loro. O D’Este, in coppia con qualcuno, o i Vignotto, loro due. Quindici volte i Vignotto. Undici volte D’Este. Ogni anno, i veneziani li aspettano, la prima domenica di settembre, il giorno in cui non piove mai, per tradizione e mistero. Sono le Olimpiadi di Olimpia, la gente si accalca, i balconi, le rive, si tifa il gigante, o gli altri, e loro sono pugili di Hemingway, eroi greci di una città piccola. Il resto dell’anno sveste quegli dei, e li trovi in divisa da gondolieri, al bar, per le calli. Ma sempre tengono con sé, trionfi e segreti. Ancestrali, erculei, scolpiti dal sole. Da migliaia di anni, è sempre tutto uguale, il remo, l’acqua, il silenzio, il gondolino da domare, la velocità che non è velocità. E la fatica. Cosa vuol dire, vincere, prendere la bandiera rossa che spetta a chi arriva per primo. Quante battaglie han combattuto. Quante scorrettez­ze, D’Este e i Vignotto, per primeggiar­e. Imbarcazio­ni di traverso, provocazio­ni, ricorsi ai giudici, squalifich­e. Va così. Non può non andare così. Ognuno la vede a modo suo. Coppi e Bartali, Messi e Ronaldo, Batman e Superman. Poi, il tempo passa, e tutto finisce. Anche loro, finiranno, come altri prima di loro, consegnati al mito, ai soprannomi, ai ricordi. Nel 2015, D’Este si ritira; è stato squalifica­to alla Storica, dice che è un’ingiustizi­a, i Vignotto non li sopporta più. Di nuovo ritorna nel 2016, ma si ferma prima di gareggiare. Il suo storico grande compagno, Redolfi Tezzat, non vuole ripensarci. È finita. I Vignotto, senza rivali, vincono le ultime due Storiche, 2016 e 2017, sono imbattibil­i, sono i più vincenti di sempre. Poi, però, il cuore di Igor, qualcosa, un battito, un medico, bisogna fermarsi, andare avanti è un rischio, sono sforzi senza fine, non vale la pena. Finisce così. Tutti in riva, a guardare gli altri. Va così la vita. Tocca ai Colombi, due giovani che hanno la stoffa, o chissà a chi altro arriverà, presto, che adesso è solo un ragazzino che deve ancora metter su muscoli, e pare un pazzo, quando esce, fuori, a vogare e vogare mentre l’acqua si infiamma. È giusto così. Rudy Vignotto, però, chiama D’Este. Lui è poppiere, D’Este sta a prua. Rudy gli chiede di vogare insieme. D’Este pensa a uno scherzo, sa che non lo è. Igor non è contento, Rodolfi Tezzat non è contento. D’Este è fuori forma, uno così ce ne mette. Accetta lo stesso. Forse vinceranno, forse litigheran­no. I tifosi, chissà, cosa sbercerann­o dalla barche.

Qualche volta, quando il cielo diventa giallo, le sagome si riconoscon­o, subito. D’Este è grande, taciturno. Rudy è più piccolo, ma muscoloso, furbo. La laguna, certi giorni, se li porta via, come neanche esistesser­o davvero.

 ?? Campioni ?? Giampaolo D’Este e Rudi Vignotto vogano sul gondolino viola (Vision)
Campioni Giampaolo D’Este e Rudi Vignotto vogano sul gondolino viola (Vision)

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