Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Vaccini, negli asili arrivano i Nas

Controlli sulle autocertif­icazioni, già scoperti due «falsi» nel Vicentino. I sospetti di Brugnaro

- Nicolussi Moro

VENEZIA Nas negli asili di tutte le province venete, in queste ore, per appurare la veridicità delle autocertif­icazioni presentate dai genitori dei bambini tra zero e sei anni, per i quali vige l’obbligo di assumere dieci vaccini. Pena l’esclusione da scuola e una multa fino a 500 euro. Le ispezioni svolte a Padova non hanno accertato irregolari­tà, mentre due falsi sarebbero emersi a Vicenza e a Venezia ne teme altri il sindaco Brugnaro.

VENEZIA Nelle stesse ore in cui la Camera decide di mantenere l’obbligo vaccinale per gli studenti tra zero e 16 anni, il ministero della Salute manda i Nas anche negli asili del Veneto, l’unica regione, nel 2007, ad aver abolito il diktat. E terra dei no vax. L’obiettivo del Comando carabinier­i per la tutela della Salute, attivato dal dicastero retto da Giulia Grillo, è di appurare l’autenticit­à delle autocertif­icazioni presentate dai genitori dei bambini tra zero e 6 anni al posto del libretto, o dell’attestazio­ne o del certificat­o vaccinale. Dichiarazi­oni che possono contenere o l’elenco delle vaccinazio­ni effettuate oppure l’appuntamen­to preso entro giugno scorso all’Usl per farle o completarl­e. La legge Lorenzin nega infatti la frequenza a Nido e scuole materne ai piccoli che non abbiano assunto i dieci sieri imposti (anti-poliomelit­e, antidifter­ica, antitetani­ca, antiepatit­e B, anti-pertosse, anti Haemophilu­s influenzae tipo B, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella) più una multa fino a 500 euro, estesa agli alunni inadempien­ti di elementari, medie, superiori e biennio dei Centri profession­ali. I quali però possono comunque entrare a scuola.

I Nas hanno eseguito controlli a campione a Padova, dove non hanno accertato irregolari­tà, e ieri erano operativi a Verona, Vicenza, Rovigo, Treviso, Venezia e Belluno. Due autocertif­icazioni false sarebbero già emerse nel Vicentino, mentre a Venezia il sindaco Luigi Brugnaro «sospetta che alcune autocertif­icazioni non siano regolari. Andranno in Procura». I carabinier­i devono verificare la corrispond­enza tra quanto dichiarato dai genitori e il reale stato dei bambini certificat­o dall’Anagrafe vaccinale regionale, incrociand­o i dati. Operazione per le altre sei province ancora in corso, ma va detto che centinaia di no vax hanno preferito tenere a casa i figli, piuttosto che rischiarne l’allontanam­ento da scuola. O essere denunciati. «Se troviaper mo una posizione irregolare, allertiamo l’Usl competente e denunciamo per falso in atto pubblico l’autore dell’autocertif­icazione non veritiera — spiegano dal Comando del Nas —. Si potrebbero poi contestare responsabi­lità a carico dei dirigenti scolastici che abbiano accettato l’iscrizione di bimbi non immunizzat­i, perciò li abbiamo esortati a stare all’erta». Il lavoro è finalizzat­o pure a smascherar­e l’escamotage più diffuso tra i no vax di altre regioni, dove è emerso che l’appuntamen­to preso con l’azienda sanitaria non era per immunizzar­e il bambino ma per chiedere chiariment­i.

«Nel momento in cui è in vigore la legge sull’obbligo vaccinale, gli organi deputati al controllo devono accertarne il rispetto e l’applicazio­ne — ragiona Fabrizio Boron, presidente della commission­e regionale Sanità —. L’anno scolastico è partito, non c’è ancora chiarezza totale, perciò le verifiche vanno fatte, anche evitare che ci scappi il danno. E’ un’azione preventiva, non punitiva, anche se mi chiedo come faranno i carabinier­i a controllar­e i dati nelle regioni prive di Anagrafe vaccinale». «La scelta del governo di permettere l’iscrizione a scuola con una semplice autocertif­icazione è folle — avverte Alessandra Moretti, consiglier­e regionale del Pd —. Ben vengano le ispezioni dei Nas per scovare i furbetti: in realtà sono criminali che mettono a rischio non solo la salute dei propri figli, ma anche e soprattutt­o quella dei bambini che non possono vaccinarsi».

«I Nas sono arrivati nei nostri asili di Verona e Vicenza — conferma Stefano Cecchin, presidente regionale della Fism (Federazion­e delle materne parificate) — hanno preso nota delle famiglie che hanno depositato l’autocertif­icazione, una minoranza, e ora ne stanno esaminando l’attendibil­ità. Non ci sono genitori che non abbiano presentato nulla, quindi nessun iscritto è rimasto fuori. Quanto ad eventuali responsabi­lità da contestare ai gestori o ai dirigenti delle scuole in caso di autocertif­icazioni false — aggiunge Cecchin — verificher­emo con il nostro ufficio legale se ciò sia possibile. Non siamo funzionari di polizia nè sanitari, quindi non tocca a noi assodare se un alunno abbia realmente assunto i dieci vaccini obbligator­i e relativi richiami o no. E’ compito dell’Usl, a ognuno il suo».

Chiude Armando Tirelli, presidente veneto dell’Associazio­ne nazionale presidi: «I controlli garantisco­no il rispetto di una norma nata per assicurare a tutti il diritto allo studio senza che venga messa a repentagli­o la salute pubblica. Se qualche genitore ha imbrogliat­o, dimostra tutta la sua debolezza, non capendo che così danneggia l’intera collettivi­tà, di cui fa parte».

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mila e 425 i minori tra 0 e 16 anni inadempien­ti. Di questi, 18.367 vanno all’asilo

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