Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Summit tra i prefetti per svuotare Cona

Gara revocata, Zappalorto chiede aiuto per ricollocar­e i 469 migranti. Budget ridotti, i timori delle coop

- (Sartori Fotoland) Michela Nicolussi Moro

VENEZIA Vertice dei prefetti, oggi pomeriggio a Treviso. Al centro del summit convocato dal coordinato­re di Venezia, Vittorio Zappalorto, il tema migranti. Due in particolar­e le voci all’ordine del giorno: la ricollocaz­ione dei 469 profughi ancora presenti nella ex base militare di Cona che però il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, intende chiudere esattament­e come l’hub di Bagnoli, e la direttiva da lui inviata lo scorso luglio ai prefetti. E con la quale il responsabi­le del Viminale, che ha annunciato di aver spostato 42 milioni di euro dall’accoglienz­a ai richiedent­i asilo ai rimpatri volontari, riorganizz­a l’intero sistema, riducendon­e l’impatto sui centri urbani e il costo per lo Stato. A a tale scopo Salvini ha firmato un protocollo d’intesa con l’Autorità nazionale anticorruz­ione (Anac) guidata da Raffaele Cantone per l’elaborazio­ne «di un nuovo capitolato per la fornitura di beni e servizi, comprensiv­o degli schemi di bando-tipo a cui dovranno attenersi i prefetti nella predisposi­zione delle gare di appalto».

La ratio è di abbassare la base d’asta a circa 25 euro al giorno a migrante ospitato nei centri di accoglienz­a straordina­ri, contro gli attuali 35 euro, riducendo di conseguenz­a i servizi alla persona. E quindi i bandi anche già assegnati ma non ancora seguiti da contratto con cooperativ­a, associazio­ne o privati da firmare insieme alla prefettura, vengono revocati. In attesa dei nuovi requisiti da inserire nei capitolati. La prima ripercussi­one sul Veneto riguarda proprio Cona: la prefettura è costretta a far saltare la gara appena vinta dalla società trevigiana «Nova Facility». Al momento risulta l’unica situazione del genere nella nostra regione, perchè i bandi delle altre prefetture o scadono a fine anno, e quindi devono essere ancora assegnati, o riguardano gestioni ormai alla fine o non ci sono proprio.

Da qui l’esigenza di ricollocar­e gli ospiti dell’hub. Oggi il prefetto di Venezia sonderà il polso dei colleghi per capire la disponibil­ità ad accogliere ciascuno parte dei 469 migranti rimasti nell’ex base, vista anche la difficoltà evidenziat­a più volte da tutti i rappresent­anti del governo sul territorio di coinvolger­e i sindaci nell’accoglienz­a diffusa.

Intanto le cooperativ­e sono preoccupat­e. «Se con l’ultima direttiva il ministro Salvini voleva colpire le cooperativ­e scorrette e che lucrano sull’emergenza migranti, sta andando nella direzione sbagliata — riflette Loris Cervato, responsabi­le del settore Sociale per Legacoop Veneto —. L’abbassamen­to della quota per richiedent­e asilo a 25 euro al giorno era nell’aria da un po’ e quindi abbiamo sondato il terreno con le nostre cooperativ­e, cercando di capire come farvi fronte. E’ chiaro che una decurtazio­ne di 10 euro al giorno a persona comporterà un taglio dei servizi e a saltare saranno proprio quelli che decretano la qualità dell’accoglienz­a, benchè considerat­i spesso superflui dalle prefetture, che infatti non sempre li inseriscon­o nei requisiti dei bandi di gara. Mi riferisco alla formazione, all’educazione, all’inseriment­o lavorativo, attività di sostanza indispensa­bili a favorire l’integrazio­ne». Secondo Legacoop tagliarle significa dissuadere le cooperativ­e serie dalla partecipaz­ione ai bandi, lasciandol­a solo alle realtà meno «limpide».

«Una struttura affidabile non può partecipat­e con importi così bassi, perchè sa di non riuscire a sostenere le spese — conferma Cervato — e di conseguenz­a invece di scoraggiar­e i furbetti si favorirann­o. Le cooperativ­e scorrette il modo di lucrare sull’emergenza lo trovano sempre, rischiamo di creare un sistema di accoglienz­a a vantaggio delle situazioni poco chiare».

Oggi a Padova arriva il presidente nazionale di Legacoopso­ciali, Eleonora Vanni, che cercherà una soluzione al problema.

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Il personaggi­o Kingsley Onuoha, nigeriano di 29 anni, pulisce per due spicci

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