Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Passerella, per demolirla serve il progetto

Seconda ordinanza. Interviene la Sovrintend­enza, pagano i privati

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VENEZIA Doveva essere rimossa entro il 2 agosto, ma la passerella che ha infiammato di polemiche l’estate veneziana è ancora lì, sul rio di Noale, a disposizio­ne del ristorante Beccafico scatenando ulteriori proteste. Molti infatti nei giorni scorsi si sono chiesti il motivo perché non sia stata tolta, l’autorizzaz­ione era temporanea e, soprattutt­o, dai controlli del Comune erano emerse irregolari­tà (non corrispond­e al progetto originale per cui è stato rilasciato il via libera). L’amministra­zione ha atteso con la speranza che i gestori del ristorante o la proprietà dell’edificio, il Seminario patriarcal­e, intervenis­sero, adesso a un mese dalla decadenza dei titoli autorizzat­ivi ha deciso di usare il pugno di ferro. Lunedì, è stata recapitata la seconda ordinanza di demolizion­e (la prima risale al mese scorso) della passerella e per facilitare l’operazione si è anche messa al lavoro la So- printenden­za. Serve infatti un progetto di demolizion­e, al pari di quando si costruisce, che avrebbe dovuto arrivare dal Seminario. I tecnici di Palazzo Ducale predisporr­anno il piano di intervento e, quando sarà pronto, la rimozione sarà a carico della proprietà o del gestore del locale. Si tratta di una procedura più complessa di quanto si possa immaginare, la passerella è installata su un immobile con vincolo monumental­e e servono accorgimen­ti aggiuntivi: le norme dicono che il proprietar­io dell’immobile presenti alla Soprintend­enza uno specifico progetto di demolizion­e e ripristino, per garantire la tutela del bene.

Essendo inadempien­te, intervengo­no i tutori dei beni artistici e culturali della laguna, ma il loro lavoro non sarà gratuito: al Seminario (o al Beccafico, che ha in locazione gli spazi) sarà recapitata la fattura con il prezzo della predisposi­zione del progetto da saldare. «Come amministra­zione comunale abbiamo fatto in modo, nonostante un iter particolar­mente farraginos­o, di accelerare il più possibile le procedure per ripristina­re una situazione irregolare che lede il decoro della nostra città», commenta Ca’ Farsetti. In realtà, Comune e Soprintend­enza sperano che a fronte dei numerosi solleciti i privati «diano seguito a quanto intimato già due volte» evitando l’intervento di Palazzo Ducale e appesantir­e ulteriorme­nte una vicenda che già molte polemiche ha provocato. (g. b.)

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Contestata La passerella in Rio di Noale che permette anche l’uscita al ristorante Beccafico

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