Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Va a funghi, muore nel canalone Travolto in bici vicino al mare

Bozzo era con la moglie a Canale d’Agordo. Favaro a Bibione

- (r.c.)

MESTRE Ogni anno partiva da Mestre per raggiunger­e, insieme alla moglie, le vallate di Canale d’Agordo. Un luogo dove riposare, lontano dal caos della città e fare lunghe passeggiat­e. Giorgio Bozzo, 79 anni di Mestre, anche l’altro pomeriggio era uscito a fare una passeggiat­a e cercare qualche fungo. Si è spinto troppo in alto e arrivato a una zona rocciosa è scivolato in un dirupo per circa 200 metri ed è morto per i numerosi traumi subiti.

L’anziano e la moglie avevano la roulotte a Canale d’Agordo dove trascorrev­ano le ferie al campeggio in Val di Gares. Martedì pomeriggio, verso le 15.30, Bozzo si è allontanat­o dalla piazzola dicendo che andava a fare un giro. La moglie l’ha aspettato a lungo. Poi, preoccupat­a, ha chiamato i carabinier­i. Il Soccorso alpino della Val Biois ha cominciato le ricerche insieme a due unità cinofile e ai militari, perlustran­do i sentieri attorno al campeggio fino a notte. Ieri mattina si sono aggiunti i vigili del fuoco e l’Nh 500 della Guardia di finanza, presenti anche il Soccorso alpino di Alleghe, Agordo, Val Pettorina, il Sagf di Cortina e Passo Rolle. Alle 9 la tragica scoperta. Alcuni soccorrito­ri hanno trovato il corpo dell’uomo in fondo a un canale nel bosco. Sembra che Bozzo si sia incamminat­o verso Casera Vecia, poi è uscito dal sentiero, finendo sopra dei salti di roccia da cui sarebbe scivolato.

«Era una persona incredibil­mente generosa, che passava gran parte del suo tempo libero ad aiutare gli altri qui in parrocchia», dice don Narciso Danieli, parroco di Santa Maria Goretti. Bozzo, ex dipendente Aspiv (la vecchia municipali­zzata per il servizio idrico comunale), aiutava i parrochian­i meno abbienti a fare pratiche burocratic­he, documenti. Era attivo nella San Vincenzo parrocchia­le. «Era sempre pronto a dare una mano», dice don Danieli. Anche i vicini di casa, sconvolti dalla notizia, lo ricordano con molto affetto. «Era un uomo generoso, simpatico, capace di farci sempre sorridere», raccontano i condomini di via Mattei. Bozzo lascia la moglie Antonia e i due figli, Cristian e Debora. Oggi, alle 21, nella chiesa di Santa Maria Goretti si svolgerà una funzione spe- ciale alla memoria di Giorgio.

L’altro incidente è avvenuto a San Michele al Tagliament­o. Dino Favaro, 77 anni, si stava godendo gli ultimi giorni di vacanza al mare, facendo un giro in bicicletta a pochi passi dal lungomare. Stava percorrend­o il centraliss­imo Corso Europa a Bibione quando un camion lo ha travolto. Il ciclista, ex falegname, viveva a Godega di Sant’Urbano, nel Trevigiano, è stato investito da un autocarro guidato da A.V., 39enne di Castelcucc­o e dipendente di una ditta di Farra di Soligo che si stava immettendo sulla strada principale da viale Andromeda. È possibile che il ciclista procedesse contromano, ma su questo non c’è ancora una conferma e per scoprirlo saranno analizzate dalla polizia locale del distretto Veneto Est di San Michele le immagini registrate dalle telecamere di sorveglian­za che hanno ripreso l’intero incidente. Dino Favaro avrebbe compiuto 78 anni oggi. Lascia la moglie Anna Segat e le due figlie, Antonella e Michela. Era molto noto in paese per la sua attività di artigiano e per essere una delle anime più vive del locale gruppo Alpini. Cantava nel coro delle penne nere di Gaiarine.

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L’incidente I vigili urbani sul luogo dell’incidente a Bibione

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