Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Scibilia: «Venezia tranquillo Tacopina avanti sullo stadio»
Calcio Serie B, il dg: presidente duro per il poco pubblico, ma convinto
VENEZIA Il sasso lanciato nello stagno. E poi il silenzio, carico d’inquietudine per chi teme che Joe Tacopina si stia stancando della situazione di Venezia. Dove il dato di affluenza della partita con lo Spezia alla prima giornata del campionato cadetto (appena 2.180 spettatori fra paganti e abbonati) aveva provocato la furibonda reazione del presidente arancioneroverde. Ma chi gli sta vicino assicura che la sua determinazione nel proseguire il progetto del nuovo stadio, all’interno di un percorso tecnico definito della squadra, sia tutt’altro che sfumato. La conferma da uno degli uomini più vicini al presidente, il direttore generale Dante Scibilia.
Scibilia, le esternazioni di Tacopina dopo la scarsissima affluenza di pubblico al «Penzo» hanno destato scalpore. Lei che idea si è fatto?
«Uno sfogo duro, ma giustificato dalla delusione per quei 2.200 spettatori scarsi alla prima di campionato dopo una semifinale playoff. Ma aspetterei prima di tirare le somme, vediamo come va nella partita col Benevento alla terza».
C’è chi teme che quanto accaduto possa far cambiare idea a Tacopina sul fronte nuovo stadio. Che ne pensa?
«Credo che, anzi, rinforzerà la sua convinzione di andare avanti. Un nuovo stadio è cruciale per tantissimi motivi, alcuni dei quali sono stati spiegati anche nei giorni scorsi».
Lei che spiegazione si è dato sulla scarsa affluenza di pubblico alla prima di campionato con lo Spezia?
«Non penso ci sia un unico motivo, ma una risposta precisa non ce l’ho. Conosco molto bene Venezia, Mestre e il territorio e posso anche pensare che, essendo una domenica di agosto molto calda, molta gente fosse ancora al mare o fuori città. Non giustifico nessuno, anzi, dopo quanto fatto come società ci aspettavamo molto di più. Ma prima di dire altro, aspettiamo».
Dopo la vittoria all’esordio, ecco Padova-Venezia 1-0. Non era il risultato che vi aspettavate...
«No, ma non ne farei un dramma. L’ultima volta che eravamo venuti all’Euganeo avevamo vinto noi con identico punteggio, stavolta è andata diversamente. Ma ci terrei ad aggiungere una cosa, senza che questa possa sembrare una scusante...»
Prego...
«Il campo da gioco era in condizioni pessime. Il rifacimento del manto erboso era stato completato poco prima dell’inizio della partita e la palla rimbalzava malissimo. Sembrava quasi di giocare con i palloni da calcetto, tanto erano strani i rimbalzi».
Come potrebbe avervi penalizzato?
«Il Padova è una squadra molto fisica, noi abbiamo un tasso tecnico superiore e penso si sia visto nei primi trenta minuti. Ma andiamo avanti, è stato solo un episodio».
Derby perso La sconfitta col Padova? Non ne farei un dramma: l’altra volta vincemmo noi