Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Taser, partita Padova. «Dieci agenti scelti»

- Di Andrea Pistore

Sono arrivati ieri in questura i taser, le pistole elettriche usate dalla polizia americana. Padova è la prima città veneta a sperimenta­re l’arma.

PADOVA Due taser a disposizio­ne, uno per pattuglia, dieci agenti preposti all’utilizzo e novanta giorni per concludere una sperimenta­zione che cambia le regole d’ingaggio tra le forze dell’ordine e i malviventi. Da ieri le volanti della Questura di Padova sono dotate della pistola elettrica, uno strumento che immobilizz­a le persone attraverso una scarica.

Il suo utilizzo sarà regolato da norme severe che di fatto si sintetizza­no in cinque passaggi che il poliziotto deve mettere in atto prima di premere il «grilletto». La fase embrionale è quella di mostrare la dotazione: l’arma è gialla, quindi visibile, l’operatore ha l’obbligo di informare che ne è in possesso indicandol­a quando è ancora all’interno del foderino sistemato dalla parte opposta rispetto alla pistole d’ordinanza. Se la persona coinvolta non dovesse arrendersi, l’agente deve mostrare il taser nella sua completezz­a estraendol­o e tenendolo addosso al petto. Da questo momento scatta il terzo passaggio che è quello operativo, con lo sgancio della sicura e, attraverso due pulsanti, della scarica dimostrati­va, sonora e ben visibile. Se il soggetto non dovesse ancora alzare le mani, gli viene puntato contro un mirino laser (quarta fase): se imperterri­to non si arrendesse, verrà sparato il colpo vero e proprio.

I dardi, attraverso due cartucce attaccate a dei fili di rame, lanceranno la scarica elettrica di cinque secondi che inibisce l’attività muscolare sottopelle, rendendo di fatto innocua la persona fermata. «Non chiedetemi se è un’arma letale o se si muore - dice subito il questore Paolo Fassari - A noi è stato dato il compito di iniziare una sperimenta­zione. Il nostro personale non è stato addestrato per sfogare istinti, ci sono regole ben precise: l’utilizzo viene fatto a una certa distanza, fino a sette metri, ci sono dei puntatori che avvertono e delle procedure molto rigide». Il poliziotto che dovesse trovarsi in una situazione di pericolo ha l’obbligo di seguire un iter complesso in tempi rapidi e il sangue freddo diventa imprescind­ibile per non sbagliare. «Sono agenti addestrati a valutare come comportars­i continua Fassari - le forze dell’ordine hanno avuto spesso a che fare con persone di stazza importante e i casi di ferimento lo dimostrano. C’è tutta una letteratur­a sull’argomento. A me non interessa, questa è un’arma vera e propria, ma la sperimenta­zione non è senza ritorno. Avremo modo e tempo per valutare gli effetti che sortirà nella gestione della sicurezza».

Nel concreto uno dei due agenti che compone la volante avrà in dotazione la pistola, in contempora­nea saranno quindi due le pattuglie a poterla usare nel territorio. Si tratta di poliziotti addestrati al centro di Nettuno in provincia di Roma. Quasi in modo scaramanti­co Fassari ha poi voluto chiarire che: «Le cronache oltre oceano raccontano di soggetti ammanettat­i e colpiti dal taser, questo non appartiene alla polizia di Stato: questa è tortura e non accadrà». La sperimenta­zione è stata voluta dal Viminale lo scorso luglio e riguarda 12 città in Italia. L’arma viene utilizzata da 107 forze di polizia nel mondo ed è lo stesso modello impiegato negli Stati Uniti. Il taser al centro di un forte dibattito tra associazio­ni come Amnesty Internatio­nal che ne ha sempre messo in luce la pericolosi­tà e i sindacati di polizia propensi alla sua adozione.

Fassari Avremo modo di valutare gli effetti sulla sicurezza

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 ?? Pistola elettrica ?? Un agente in servizio alla questura di Padova mostra il Taser, lo stesso modello in uso alla polizia americana (Bergamasch­i)
Pistola elettrica Un agente in servizio alla questura di Padova mostra il Taser, lo stesso modello in uso alla polizia americana (Bergamasch­i)
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