Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Al Lido il dramma di Norma Cossetto «Non dimenticar­e»

Nello spazio della Regione Veneto presentata l’opera prima di Bruno dedicata alla ragazza uccisa dai titini nel 1943 Nel cast Franco Nero, Geraldine Chaplin e Francesca Amodio

- Carcassi

pronto il film su una pagina di storia d’Italia che prontament­e scatena polemiche. Red Land - Rosso Istria racconta i massacri delle foibe attraverso la vicenda della studentess­a istriana Norma Cossetto: figlia di un podestà fascista, aveva 23 anni quando fu violentata e barbaramen­te uccisa dai partigiani titini, nel clima di violenza che in Istria seguì l’arresto di Mussolini. Era il 1943. Nel 2005 l’allora presidente Ciampi concesse aIla sua memoria una medaglia d’oro al Merito civile, cui fecero seguito nel 2011 una targa al Bo e una laurea honoris causa da parte dell’ateneo di Padova, dove Cossetto si sarebbe dovuta laureare.

Il film debutterà il prossimo 8 novembre, quando si terrà la prima mondiale a Roma. Ieri alla presentazi­one del film alla Mostra del Cinema di Venezia nello spazio della Regione Veneto era presente anche l’assessore regionale all’Istruzione, Elena Donazzan, che ha subito annunciato proiezioni pubbliche, soprattutt­o nelle scuole. «Sono particolar­mente emozionata – ha esordito Donazzan – tanti giovani non conoscono questa pagina strappata di storia, verso la quale tutti abbiamo un debito. Faremo in modo che il film giri i cinema e i canali nazionali e lo metteremo a disposizio­ne delle scuole; in occasione della Giornata del Ricordo, il prossimo 10 febbraio, organizzer­emo proiezioni in tutti i capoluoghi del Veneto». Pochi mesi fa, Donazzan era intervenut­a a favore della presentazi­one a Padova di un fumetto sullo stesso tema – Foiba Rossa. Norma Cossetto, storia di un’italiana era il titolo -, bloccata dopo le proteste di alcune associazio­ni studentesc­he.

Nel cast Franco Nero, Selene Gandini, Geraldine Chaplin (figlia di quarto letto di Charlie) e la diciassett­enne mestrina Francesca Amodio, già apparsa ne La grande bellezza di Sorrentino, diretti da Maximilian­o Hernando Bru-

no, orgoglioso alla sua opera per prima: aver «Sono dato voce per oltre a una settant’anni storia dimenticat­a – ha dichiarato il regista – nel documentar­mi sulla vicenda ho saputo che, assieme alle persone, nelle foibe venivano gettate delle bombe a mano per evitare superstiti, ma anche un cane nero morto, secondo una credenza leggendari­a (per alcuni storici priva di fondamento e fabbricata da un cronista, ndr): serviva a tormentare con il suo abbaiare le anime degli infoibati ma anche a coprirne la voce. In quei luoghi ho percepito l’orrore».

La pellicola è stata scritta a quattro mani assieme al regista padovano Antonello Belluco, in passato finito nel mirino delle contestazi­oni per la sua ricostruzi­one dell’eccidio avvenuto nel 1945 a Codevigo, in provincia di Padova, definita «controvers­a» dai partigiani dell’Anpi. La produzione, frutto degli

sforzi congiunti di Venicefilm e di Rai Cinema, ha portato la

troupe a girare in Friuli Venezia Giulia, in Istria e in provincia di Treviso, a San Polo di

Piave. Plauso dal presidente dell’Associazio­ne Nazionale Venezia Giulia Dalmazia, Renzo Codarin: «È una vicenda in cui l’ideologia del 10% della popolazion­e ha tolto la possibilit­à di vivere in pace all’80% delle persone – ha detto durante il lancio – speriamo che il film giri le sale cinematogr­afiche».

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Memoria Una scena da «Red Land Rosso Istria» di Maximilian­o Hernando Bruno

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