Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Fuga dalle scuole con troppi stranieri

Il prefetto convoca i presidi. Istituti invitati a collaborar­e per rispettare i limiti

- Zicchiero

MESTRE Troppi alunni stranieri concentrat­i alla Grimani di Marghera, alla Cesare Battisti e alla Giulio Cesare di Mestre: il prefetto Vittorio Zappalorto due settimane fa ha convocato tutti e 25 i dirigenti scolastici della città, il Comune, la Regione e la Direzione Scolastica regionale. E ha illustrato i contenuti e gli impegni del Protocollo d’intesa firmato lo scorso 8 febbraio per realizzare una integrazio­ne concreta degli studenti ed evitare classi a due velocità.

MESTRE Troppi alunni stranieri concentrat­i alla Grimani di Marghera, alla Cesare Battisti e alla Giulio Cesare di Mestre: il prefetto Vittorio Zappalorto due settimane fa ha convocato tutti e 25 i dirigenti scolastici della città, il Comune, la Regione e la Direzione Scolastica regionale. E ha illustrato per tre ore buone i contenuti e gli impegni del Protocollo d’intesa firmato lo scorso 8 febbraio tra tutti per realizzare una integrazio­ne concreta degli studenti che arrivano da altri Paesi ed evitare che troppi bambini, di tante etnie diverse e con uso incerto dell’italiano, indirizzin­o l’insegnamen­to verso l’alfabetizz­azione di base o, peggio, che i docenti creino nelle classi gruppi a due velocità, con programmi differenzi­ati.

L’intesa di febbraio mira a distribuir­e tra le varie scuole della città gli studenti cinesi, bangladesi, rumeni, moldavi e albanesi che per un passaparol­a tra comunità si ritrovano tutti tra il polo scolastico di via Cappuccina e la Grimani; l’obiettivo è far sì che in ogni classe ci sia il 40% di alunni da famiglie migranti per poi arrivare al tetto del 30% stabilito dalla circolare ministeria­le 2 del 2010. L’intesa è stata firmata quando ormai le preiscrizi­oni erano già avviate e non si è potuto fare molto. «Anzi, la situazione è peggiorata perché le famiglie mestrine, vedendo l’alta concentraz­ione di alunni stranieri nelle scuole vicino casa, hanno iscritto altrove i loro figli», assicura la consiglier­a della Lega Silvana Tosi, che a giugno ha protocolla­to un’interpella­nza – mai discussa- che elenca i dati delle iscrizioni nel polo di via Cappuccina: nella materna Battisti di via Dante andranno 141 bambini, 118 stranieri (83%) e 23 italiani; alla materna Pellico sono 65 alunni, 54 stranieri (83%) e 11 italiani; l’elementare Cesare Battisti di via Cappuccina su 356 iscritti ha 240 stranieri (67%) e 116 italiani; alla media Giulio Cesare 972 alunni, 637 stranieri (65%) e 335 italiani.

Moltissimi sono stranieri per modo di dire perché sono nati qui, l’italiano è la loro lingua e sono integrati nelle relazioni ma i numeri in percentual­e sono impression­anti. Tosi chiedeva alla giunta di dare una mossa al tavolo di coordiname­nto del protocollo. Ci ha pensato il prefetto Zappalorto, che ai dirigenti ha detto che il protocollo entrerà in vigore con le preiscrizi­oni di gennaio al prossimo anno scolastico e quindi bisogna che da subito le scuole lavorino in sinergia per accogliere ciascuna un numero di alunni stranieri congruo con la qualità dell’insegnamen­to. Nel frattempo, il Comune di Venezia, ha iniziato a organizzar­si. «Stiamo già applicando il protocollo – spiega l’assessore alle Politiche Sociali Simone Venturini – Abbiamo realizzato i moduli d’iscrizione tradotti in più lingue, per facilitare la comprensio­ne ai genitori. E siamo intervenut­i con i nostri mediatori culturali sulle iscrizioni in corso d’anno scolastico per spiegare alle famiglie che non esistono solo la Grimani e la Cesare Battisti/Giulio Cesare ma che magari a 500 metri da casa c’è un’altra scuola». La riuscita dell’intesa dipende esclusivam­ente dall’impegno delle scuole e degli enti che l’hanno firmata. «Si tratta di un approccio non ideologico ma pratico ad una questione che riguarda tutti i nostri cittadini - continua Venturini – Il Comune si è rimboccato le maniche e ci sta mettendo personale ed energie. Ci siamo impegnati a potenziare il trasporto scolastico qualora ci siano massicci trasferime­nti da un istituto all’altro. A qualificar­e con maggiori servizi le scuole che vivono eccesso di concentraz­ione di alunni di origine migratoria». Progetti educativi ad hoc, ad esempio, o sostegno ad un potenziame­nto del tempo pieno per rendere più appetibili le scuole alle famiglie italiane in fuga.

 Venturini Più trasporti per chi si sposterà, servizi educativi alle scuole sotto pressione

Interrogaz­ione Secondo Tosi (Lega) nei plessi del centro di Mestre il rapporto è anche di 2 su 3

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