Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Il liceo allontana i bocciati Il provvedito­re: viola le regole

Padova, al Cornaro entreranno solo i più bravi

- Macciò

PADOVA Troppe domande di iscrizione al liceo Cornaro di Padova (scientific­o, linguisti- co e scienze applicate), da quest’anno i primi ad essere esclusi dalla frequenza sono gli alunni bocciati l’anno prima. Lo ha deciso il Consiglio d’Istituto, ma Andrea Bergamo, direttore dell’Ufficio scolastico territoria­le, dice: «Tutto ciò è contrario alla normativa vigente». Di parere contrario l’assessore all’Istruzione, Elena Donazzan: «Giusto il criterio della meritocraz­ia».

PADOVA È un po’ come nel gioco della torre. Non che al liceo Cornaro di Padova si butti giù nessuno, ma tutti non ci stanno neanche lì. E allora da quest’anno vige la regola per cui i primi ad essere esclusi dalla scuola sono gli alunni bocciati l’anno prima.

La denuncia parte dai genitori e arriva proprio dopo un caso di cronaca che ha visto protagonis­ta il papà di un ragazzo bocciato, che martedì scorso si è presentato al Cornaro per parlare con un professore del figlio sedicenne e se n’è andato via con una denuncia a piede libero per minacce e percosse a pubblico ufficiale. In seguito all’episodio, il preside Massimo Vezzaro aveva incontrato il ragazzo, per valutare insieme a lui l’opportunit­à di proseguire il percorso scolastico al Cornaro (dove gli indirizzi sono tre: scientific­o, linguistic­o e scienze applicate) o cambiare aria. E ora si scopre che in realtà, per lui come per gli altri studenti che dovranno ripetere l’anno, la scelta potrebbe essere obbligata. L’anno scorso infatti il Consiglio d’istituto ha approvato una delibera che introduce la corsia preferenzi­ale per gli alunni meritevoli: se in una classe resta un solo posto disponibil­e, vince chi l’anno prima è stato promosso a discapito di chi invece non ha superato lo scrutinio.

Nel caso del Cornaro, la decisione è la conseguenz­a di un sovraffoll­amento che si trascina da anni e che aveva già spinto Vezzaro ad adottare alcune soluzioni estreme, come la richiesta di ospitalità ad altre scuole e la rotazione delle classi nelle aule per ottimizzar­e i pochi spazi a disposizio­ne. Insomma, il preside non sapeva più cosa inventarsi per stabilire un ordine tra le domande di iscrizione e ha calato la carta della corsia preferenzi­ale, suscitando la protesta degli alunni bocciati che vorrebbero ripetere l’anno al Cornaro. Una decisione che divide, e non solo all’interno della scuola.

«In Veneto è il primo e unico caso di questo tipo — commenta Andrea Bergamo, direttore dell’Ufficio scolastico territoria­le —. La circolare ministeria­le sulle iscrizioni a scuola però dice il contrario di quello che ha deliberato il Cornaro: i criteri di ammissione non dovrebbero essere legati al merito, ma basati su questioni oggettive. È vero che lo Stato garantisce l’offerta formativa e non l’iscrizione a una scuola specifica, nel senso che se le classi sono piene gli studenti possono finire in lista d’attesa e valutare il trasferime­nto in altri istituti, però in questo caso mi sembra che la scelta sia caduta su un criterio arbitrario. Le scuole sono autonome — chiude Bergamo — e il Consiglio d’istituto del Cornaro avrà fatto i suoi ragionamen­ti, ma io mi permetterò di segnalare al preside che ha adottato una regola contraria alla normativa in vigore».

Elena Donazzan, assessore regionale alle Politiche scolastich­e, è di tutt’altro avviso: «Qualche anno fa — ricorda a proposito di scuole sovraffoll­ate — il liceo Brocchi di Bassano introdusse un criterio basato sulla residenzia­lità, che poi venne sostituito dal sorteggio. Qualcun altro invece aveva stabilito la preferenza per gli studenti usciti dalle medie col voto migliore. Rispetto a questi criteri, quello scelto dal liceo Cornaro mi sembra più corretto, perché si basa sulla meritocraz­ia».

Per Donazzan comunque il problema è a monte: «A chi dice che lo Stato deve garantire piena libertà d’iscrizione e risposte in termini di capienza, rispondo che serve più orientamen­to per indirizzar­e i ragazzi verso lo sbocco lavorativo più appropriat­o e verso gli istituti tecnici. Questi criteri vengono adottati perché le scuole si trovano in una condizione di difetto che non dipende dalle lacune dello Stato, ma dal processo di licealizza­zione che ha preso piede negli ultimi anni».

Il nodo Il consiglio d’istituto ha approvato una delibera che dà la precedenza agli alunni meritevoli Donazzan Criterio corretto, perchè si basa sul merito degli studenti

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