Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Villalta: «Sì all’educazione sentimenta­le a scuola»

- Scrittore Gian Mario Villalta M.N.M.

VENEZIA Gian Mario Villalta, scrittore, poeta e docente: si può insegnare l’educazione sentimenta­le a scuola?

«Certo, basta spiegare la letteratur­a come si deve, il presente è figlio del passato. Pensiamo a Calipso, Didone, Madame Bovary e alle altre protagonis­te femminili che hanno posto il problema del rapporto tra due persone fortemente attratte fisicament­e ma diverse sotto tanti aspetti, fisico, culturale, di pensiero. La letteratur­a è piena della potenza di Eros, che vuole possedere ma anche dare, e della diversità, che incide nei rapporti. Nell’insegnare l’educazione sentimenta­le a scuola dobbiamo considerar­e che oggi gli strumenti per comunicare sono invasivi della privacy. Ed è difficile gestire il privato quando viene messo in piazza».

Qual è la forza della letteratur­a?

«Può essere uno strumento per comprender­e, la comunicazi­one vi è sempre ben rappresent­ata, pensiamo agli epistolari. Non c’è più modo nè tempo di elaborare privatamen­te l’enorme mutamento dei costumi, che ha messo tanti uomini nella difficoltà di trovare strumenti di negoziazio­ne e dialogo rispetto a temi forti. La violenza è l’esplosione di una forma di cecità e, paradossal­mente, è il sentirsi vittima da parte dell’uomo, che cade in un orrendo e inaccettab­ile eccesso di autodifesa. Certi uomini non reggono il contraddit­torio con la donna, perché secondo le loro coordinate mentali loro dovrebbero dominare».

I ragazzi sono pronti ad accettare un’educazione sentimenta­le?

«Sono recettivi rispetto a ciò che viene detto loro con passione e sincerità. Sono consapevol­i di vivere un momento particolar­e e impegnati a comprender­lo, soprattutt­o le ragazze, ma bisogna coinvolger­li». Come?

«Il docente deve fare l’educatore, se si mette sul loro stesso piano, perde. Pur aperto e libero, deve lavorare sulle realtà reciproche e ricorrere alla sua esperienza, che passa per le opere da studiare: i testi di letteratur­a sono strumenti meraviglio­si e richiamano tutti i concetti citati. Il mondo è sempre stato orrendo e le prediche non servono a nulla».

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«Educare all’amore» È l’editoriale scritto dal direttore Alessandro Russello sul Corriere del Veneto di ieri
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