Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Via alle riunioni «Ma è difficile fare sintesi»
Ad un mese dal commissariamento, venerdì il garante Paolo Coppola ha incontrato parlamentari, consiglieri regionali e segretari del Pd per fare il punto. Dopo le dimissioni di Gigliola Scattolin, dal 5 marzo scorso è senza segreteria in carica e la discussione preliminare con l’ex parlamentare incaricato di traghettare i dem al congresso è stata sui tempi, con due opzioni sul tavolo: procedere al più presto visto che sono già trascorsi sei mesi e arrivare a dicembre con la nuova segreteria, oppure aspettare qualche settimana in più per capire anche l’evoluzione delle candidature alla segreteria Nazionale ma tenendo ferma l’indicazione di Maurizio Martina di non celebrarli in contemporanea per evitare che la discussione locale si appiattisca sul gioco delle correnti. Orlandiani e renziani puntano a trovare un candidato condiviso per il Pd metropolitano. Tuttavia, ha fatto notare Coppola, se a luglio non c’è stata neanche la maggioranza sufficiente in assemblea per designare un reggente condiviso, adesso ci sono condizioni nuove per trovare la sintesi? Ad ogni modo, ai segretari di circolo è stato chiesto di convocare assemblee per discutere di temi e individuare le disponibilità alle candidature. «L’auspicio è che sia un congresso condiviso - dice Emanuele Rosteghin, area Orlando – Ma se la sintesi deve portare all’immobilismo, meglio si faccia il congresso. La presenza di un commissario esterno è l’occasione per scompaginare vecchie logiche e per affrancare una nuova classe dirigente». Anche l’area renziana ritiene essenziale riorganizzare il partito per affrontare il quadro politico a Venezia, al governo e le elezioni amministrative e regionali del 2020. «Bisogna fare le cose bene per un vero rilancio – suggerisce il senatore Andrea Ferrazzi - C’è bisogno di un partito che si riprenda, che sia forte, credibile e bisogna evitare che la rincorsa alla carica finisca nell’irrilevanza: abbiamo bisogno di persone capaci, con energia e voglia di fare. Che usino la carica non per sedersi ma per costruire». (mo.zi.)