Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Ok da Eurospin Despar: prova per un anno

- M.N.M.

VERONA Luigi Mion, lei è a capo della Migross, la società di famiglia che controlla Eurospin, la più grande catena di discount in Italia, con 1.100 punti vendita. Tornerebbe alle otto aperture domenicali?

«Sì, se la regola vale per tutti, così nessuno perde fatturato. L’aspetto sociale viene prima del fattore economico: perché continuare a sacrificar­e la serenità di tante famiglie? Solo noi contiamo 18mila dipendenti ed è giusto che almeno un giorno alla settimana i bambini stiano insieme ai genitori».

I vostri negozi lavorano nei festivi? «Adesso sì, non possiamo non garantire alla clientela lo stesso servizio della concorrenz­a. Ma fare un comune passo indietro sarebbe un gran segno di civiltà. Basta riabituare la gente: dopotutto ormai i punti vendita sono aperti anche fino alle 21 o alle 22, tempo di fare la spesa ce n’è. Non ci ricordiamo più che in passato gli alimentari chiudevano il mercoledì? I clienti compravano il martedì. Se uno deve mangiare, si organizza».

Lei è una mosca bianca.

«Se dovessi parlare solo da imprendito­re terrei aperto 24 ore su 24, ma sono anche un cittadino. Ho famiglia pure io, benché ormai i figli siano grandi».

Siamo abituati a trovare i negozi sempre aperti, è dura tornare indietro.

«Il consumator­e deve sapere che è lui a pagare i costi aggiuntivi legati all’apertura sette giorni su sette. Per assorbirli le aziende applicano una leggera maggiorazi­one sulla merce, utile a pagare soprattutt­o il personale, perchè poi i frigorifer­i e altri servizi sono comunque sempre in funzione».

Altro tema molto dibattuto è l’orario prolungato, anche fino a mezzanotte. Cosa ne pensa?

«Sono d’accordo dove ne valga la pena, per esempio nelle località turistiche».

Mion Fare un comune passo indietro sarebbe un gran segno di civiltà. Basta riabituars­i: tempo di fare la spesa ce n’è comunque

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