Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Foulard dell’Anpi Piccolo bloccata Polizia: malinteso
VENEZIA Ha scatenato un putiferio il caso di Ottavia Piccolo (in foto), l’attrice che sabato al Lido è stata fermata da tre agenti all’accesso dell’area «red carpet» perchè indossava il foulard dell’Anpi. La polizia: «Malinteso».
VENEZIA Interrogazioni parlamentari da Pd e Leu, la solidarietà delle sezioni Anpi e l’immancabile bagarre sui social, con il popolo della destra a dare addosso all’attrice «partigiana» e quello della sinistra ad accusare la polizia di essersi troppo velocemente sintonizzata sulla lunghezza d’onda del ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Ha scatenato un putiferio il caso di Ottavia Piccolo che sabato al Lido è stata fermata da tre poliziotti all’accesso dell’area «red carpet». «Lei non può entrare, mi ha detto il poliziotto – racconta l’attrice - e indicava il fazzoletto che portavo al collo. Che è il simbolo dell’Anpi: il Tricolore. Ero talmente stupita che non ho avuto la prontezza di chiedere i nomi. Continuavo a ripetere: “Ma questa è la bandiera italiana…”. E così un agente mi fa: «Aspetti, mi faccia sentire”. Ma chi doveva sentire? Nessuna legge mi vieta di camminare col fazzoletto di un associazione al collo».
Sabato pomeriggio, nei pressi della Mostra del Cinema, l’associazione partigiani, Rifondazione, Potere al popolo e una decina di associazioni avevano organizzato una manifestazione contro le morti sul lavoro. Terminato il volantinaggio, vestita di rosso e col tricolore al collo, la Piccolo si è diretta alla zona antistante il Palazzo del Cinema. E lì è stata fermata. Dalla questura in serata è stata diramata una nota: «La signora è stata controllata, presso un varco
dove poco prima un gruppo di manifestanti aveva tentato di superare illecitamente lo sbarramento delle Forze dell’ordine. In particolare i citati manifestanti, non rispettando il luogo indicato nel preavviso dil presidio, avevano tentato di raggiungere, con bandiere e vessilli, il Palazzo del Cinema, venendo, pertanto, bloccati dalla sicurezza. Il foulard indossato dalla Sig.ra Piccolo, a prima vista associato ai simboli esibiti dai predetti manifestanti, è stato poi, ad un più approfondito controllo, riconosciuto in quanto recante i simboli dell’Anpi. Alla signora Piccolo è stato dunque consentito il transito senza alcuna ulteriore limitazione».
L’attrice resta ferma «Ho detto che sarei passata comunque. Dispiace – continua Ottavia Piccolo - che questo sia successo al Lido, dove abito da anni e conosco un po’ tutti. Evidente che qualcuno non conosce l’Anpi. Una signora, mia coetanea, mi ha chiesto se io avevo fatto la partigiana in guerra! Sono nata nel 1949, a guerra bella che finita. Ma in che paese viviamo?».
Il presidente dell’Anpi Venezia, Gianluigi Placella, definisce «preoccupante che ci sia questa ingenua ignoranza tra dipendenti che servono la Repubblica. Significa che i valori della Costituzione sono negletti mentre osserviamo al risorgere progressivo di un malinteso orgoglio fascista, che è l’antitesi della Repubblica». Gli fa eco la sezione Anpi 7 Martiri«C’è molto lavoro c’è da fare perché gli ideali dell’antifascismo alla base della democrazia siano diffusi». E la sezione Erminio Ferretto: «Ma in che paese viviamo? Uniamo la nostra indignazione, alla sua».
Il Pd e Leu annunciano interrogazioni a raffica a Salvini. «Il ministro faccia luce sulla catena di comando che ha portato a fermare Ottavia Piccolo – dicono i deputati Alessia Rotta e Michele Anzaldi – Spieghi se ci sono ordini sulla messa al bando o la pericolosità presunta dell’Anpi»; il senatore Andrea Ferrazzi parla di «ennesimo episodio indicativo del brutto clima di intolleranza e scarso rispetto della democrazia e dei principi liberali».