Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Porto Marghera, 27 milioni per il rilancio e gli investimen­ti «Così portiamo nuovo lavoro»

Il governo finanzia i progetti: merito della collaboraz­ione di tutti

- Giacomo Costa

VENEZIA Quasi 27 milioni di euro sul piatto e una promessa: chi vuole investire a Venezia per rilanciare Porto Marghera, può farlo e, anzi, verrà aiutato. Dopo il riconoscim­ento dello status di «area di crisi complessa», la zona industrial­e incassa anche il via libera del governo al sostegno economico di interventi privati per valorizzar­e l’ormai ex distretto produttivo veneziano. Il ministero dello Sviluppo economico ha stanziato per il prossimo triennio venti milioni – la somma massima possibile, almeno per i territori del nord Italia – e altri 6,7 milioni arrivano direttamen­te dalle casse della Regione, che intende legarli soprattutt­o alle ricadute occupazion­ali dei diversi progetti.

«È il risultato del lavoro che è stato fatto finora e della collaboraz­ione con il Mise, che ha visto anche la presentazi­one di numerose manifestaz­ioni di interesse – spiega il presidente del Veneto Luca Zaia – Dopo il passaggio alla Corte dei Conti, gli avvisi potrebbero partire già nell’autunno di quest’anno». «Cento anni fa nasceva Porto Marghera – ha commentato il sindaco Luigi Brugnaro – Questo è il segnale tangibile per assicurare le condizioni necessarie allo sviluppo del territorio e al suo rilancio, sia in termini produttivi che occupazion­ali». Ad aprile erano stati raccolti ben 59 progetti e un simile numero di proposte di investimen­to si è rivelato fondamenta­le per convincere il governo delle potenziali­tà di Porto Marghera: 43 rientravan­o nella fascia di investimen­to compresa tra 1,5 e venti milioni di euro (il campo di applicazio­ne della legge 181 del 1989, che riguarda il sostegno alle aree di crisi) e potrebbero quindi essere finanziati già nella prossima fase, nel primo bando che la Regione vorrebbe avere pronto entro qualche mese. Il calcolo di allora voleva un investimen­to privato totale di 556 milioni di euro, capace di attivare 895 posti di lavoro.

I restanti 16, inferiori a 1,5 milioni, potrebbero comunque essere recuperati in seguito grazie a strumenti diversi, come i criteri di premialità nei bandi regionali. Anche piani industrial­i massicci, superiori alla soglia dei venti milioni, potrebbero venire recuperati seguendo il «modello Pilkington» dell’accordo di programma. Certo, tutti gli investitor­i dovranno ripresenta­re le carte e soddisfare i criteri per la selezione, ma la certezza del contributo governativ­o potrebbe anche convincere altre realtà rimaste finora in attesa. È possibile anche l’investimen­to produttivo sui macchinari per la grande impresa.

«Questa è la dimostrazi­one che con un lavoro di squadra e di concertazi­one con la nostra associazio­ne e con tutte le istituzion­i si ottengono dei risultati tangibili che hanno una diretta ricaduta sullo sviluppo e sul lavoro – ha commentato il presidente di Confindust­ria Venezia, Vincenzo Marinese - È una buona notizia, che ci fa essere ottimisti per il futuro del territorio».

 ??  ?? In lizza Ad aprile erano stati presentati 59 progetti, di cui 43 tra 1,5 e 20 milioni di euro, che potrebbero creare 895 posti di lavoro
In lizza Ad aprile erano stati presentati 59 progetti, di cui 43 tra 1,5 e 20 milioni di euro, che potrebbero creare 895 posti di lavoro

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy