Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Bocelli in Arena, Tosi attacca: «Sicurezza violata»
E’stato un trionfo, ma adesso rischia di finire in tribunale. La serata-evento di Andrea Bocelli all’Arena di Verona (nella foto il cantante con Richard Gere), ha registrato numeri di capogiro, sia come spettatori in TV che come presenze in Arena. Proprio su queste, però, si apre una dura polemica. A sollevarla è l’ex sindaco di Verona, Flavio Tosi, secondo il quale proprio la presenza di troppi spettatori nell’Anfiteatro, dovuta alla vendita «di 2.000 biglietti più del dovuto, oltre a 400 spettatori non paganti» avrebbe portato a conseguenze pesanti. Tosi afferma che gli spettatori che non trovavano posto in platea avrebbero «occupato le scalinate di accesso verso le gradinate ma anche verso le uscite di sicurezza, che devono restare sempre libere e la questione – aggiunge - ha anche una rilevanza penale, perché quanto accaduto «ha messo in pericolo le migliaia di persone presenti!».
Alla radice di tutto, sostiene l’ex sindaco, il fatto che «il palco era stato ingrandito e questo ha ridotto la capienza dell’anfiteatro di circa duemila posti, ma sono stati venduti lo stesso numero di biglietti di una capienza normale. Così – tuona Tosi - molte persone sono state costrette a occupare le vie di fuga e le uscite di sicurezza, e gli addetti hanno giustamente dovuto segnalare il fatto».
Immediata la replica degli organizzatori, la Delamaison Productions Srl, secondo la quale «il servizio di sicurezza ha mantenuto le uscite libere da persone e cose, così come imposto dalla legge. Risulta gravemente inveritiera – prosegue la nota - l’affermazione del signor Tosi secondo il quale “…il palco è stato ingrandito e questo ha ridotto la capienza dell’anfiteatro di circa duemila posti, eppure sono stati venduti lo stesso numero di biglietti di una capienza normale”». Per gli organizzatori «il numero dei biglietti emessi era invece significativamente inferiore alla capienza autorizzata dalla Commissione di Vigilanza». Quanto all’asserita violazione di norme penali, la società «si riserva di tutelare la propria reputazione presso le sedi competenti».