Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Tre milioni e mezzo per scavare 21 rii Mose, via alla posa delle ultime paratoie
Saranno sistemati 4 chilometri. Brugnaro: necessario dopo anni di incuria
VENEZIA Quattro chilometri di rii da scavare. La giunta veneziana dà il via libera alla messa in sicurezza di 25 mila metri quadrati di specchio d’acqua con un investimento di 3,5 milioni di euro tra Santa Croce, San Marco, Cannaregio e Castello. Sarà anche ripulito il sedime dell’ex piscina Rari Nantes, a fianco della stazione di Santa Lucia. I quasi 15 mila metri cubi di fanghi eliminati saranno, a fine lavori, smaltiti in rispetto delle leggi del ministero dell’Ambiente. «I 3,5 milioni si aggiungono al milione già speso nel 2016 - dice il sindaco Luigi Brugnaro proseguiamo un’operazione fondamentale per assicurare la navigabilità e la salubrità dei rii, ma anche per salvaguardare l’intero sistema acqueo della laguna».
I canali e i rii tendono inevitabilmente ad interrarsi per il flusso e riflusso delle acque. «Diventa quindi necessario asportare i fanghi - continua il sindaco - un’azione che, fin dai tempi della Repubblica Serenissima, è sempre stata una priorità e che ora, dopo anni di incuria, abbiamo voluto riprendere per garantire la vivibilità delle nostre vie d’acqua e di tutta la città». In tutto, verranno sistemati 21 rii, oltre all’ex piscina: con gli scavi di due anni fa si arriva a 27. Ad occuparsi dei cantieri sarà Insula, a partire da metà novembre, e le barche ormeggiate nelle aree di lavoro traslocheranno nelle darsene di Quintavalle, Celestia, Misericordia e Tronchetto.
Ieri intanto è iniziata la posa dell’ultima schiera di paratoie del Mose, quella che al Lido va dall’isola artificiale a San Nicolò. La prima porta è stata presa e agganciata grazie al jack-up, la nave speciale che era stata pensata proprio per questo ruolo, ma che fa il suo «esordio» solo ora, dopo alcuni problemi tecnici. Il provveditore Roberto Linetti mercoledì alla Camera aveva garantito che la posa delle paratoie di Lido terminerà entro fine anno, come da programma: in ritardo sono invece gli impianti. «Ma in primavera il Mose si alzerà», ha detto Lineti. (g.b. – a.zo.)