Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Loco, presidio e sgombero bis «Atto grave»
Questa volta sono arrivati in forze: vigili, polizia di Stato e carabinieri. E dopo aver sgomberato i locali sono rimasti schierati in piazzale Olivotti, con le volanti e i camioncini blindati per spegnere qualsiasi ambizione di riconquista. Il Lo.Co., il «laboratorio occupato contemporaneo» di via Piave, ieri pomeriggio è stato nuovamente liberato, e a differenza di quanto avvenuto martedì gli studenti difficilmente potranno riprenderne possesso a breve: l’area resta sotto sequestro, e soprattutto sotto controllo. Mercoledì i ragazzi, dopo aver scardinato una grata la sera precedente, sono riusciti a organizzare nel laboratorio due proiezioni del film «Sulla mia pelle», che racconta la vicenda di Stefano Cucchi, e un’assemblea pubblica con quasi cento partecipanti. Sabato torneranno a far sentire la loro voce, con un presidio in via Palazzo, di fronte al municipio, a partire dalle 16.30. «Lo sgombero è stato ordinato dalla giunta Brugnaro, che non ha mai sopportato questa esperienza giovanile, in questi anni l’unica vera opposizione alle sue politiche – insistono gli occupanti – E’ un grave esempio di restringimento degli spazi di libertà e democrazia in una città che non vogliamo diventi semplice dormitorio per i turisti di Venezia».