Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Aeroporto, il business dei park «Save pensa solo ai guadagni»

Nuove regole. La società: più sicurezza come in altri scali. Rischio caos

- Giacomo Costa

MESTRE Guerra dei parcheggi all’aeroporto Marco Polo. Accompagna­re un amico o un parente diventa sempre più difficile ma soprattutt­o costoso, con sicure ripercussi­oni sul traffico di Tessera. Sette minuti per raggiunger­e il parcheggio, altri dieci per aspettare l’amico in arrivo dal terminal, gli ultimi sette minuti per lasciare l’aeroporto prima che scatti la multa. E se il tempo non basta si può sempre azzerare il contatore, uscendo e poi rientrando nell’area portuale. La zona a traffico controllat­o per la viabilità interna al Marco Polo che entrerà in funzione dal 1 ottobre, come da ordinanza Enac, ha già scatenato le polemiche. «Enac ha il pieno controllo sull’area aeroportua­le, come amministra­zione cittadina non ci permettiam­o di mettere bocca sulla sua gestione — ha commentato la consiglier­a comunale di maggioranz­a Deborah Onisto — Se però queste novità avranno ricadute sulla vivibilità del centro abitato allora toccherà al Comune risolvere i problemi. Già oggi, purtroppo, molti residenti di Tessera parlano di una situazione ai limiti della sopportazi­one». Il sospetto è che, con limiti di tempo tanto stringenti — e la minaccia di una multa che parte da 81 euro per arrivare fino a 321 — tanti preferisca­no aspettare amici e parenti all’esterno del perimetro aeroportua­le. «Le strade di Tessera sono già abbastanza strette — fa eco Andrea Ferrazzi, senatore Pd — La vera soluzione per eliminare la sosta selvaggia sarebbe rendere più attrattivi i parcheggi a pagamento del Marco Polo, aumentando i tempi per la sosta gratuita e introducen­do tariffe più sostenibil­i: Save ha già abbastanza entrate dal suo impegno principale, il traffico aereo, può anche rinunciare a qualche introito senza obbligare gli automobili­sti a fare un continuo dentro e fuori, con conseguent­e intasament­o delle strade e aumento delle emissioni inquinanti». Save replica con l’esempio degli altri scali italiani interconti­nentali, a cui si è ispirata per la nuova viabilità: la Ztc esiste da tempo a Milano e Roma, e anche lì tempi e tariffe risultano molto simili a quelle veneziane, anche se nella Capitale sono concessi cinque minuti in più di sosta gratuita e a Milano lo scatto orario risulta di cinque euro invece che sei). «Ogni scalo ha le sue caratteris­tiche, non è possibile un confronto diretto perché gli aeroporti così come i territori che li ospitano sono molto diversi», spiega Andrea Geretto, direttore commercial­e Save. Dal canto suo il gruppo continua a lavorare sui parcheggi interni: sono in allestimen­to nuovi stalli di «sosta lunga», mentre la sosta breve è stata ampliata già prima dell’estate. Nel master plan Save 2012–2021 il capitolo dedicato agli investimen­ti per la sosta occupa 35 milioni, ma solo nel 2017 i ricavi del settore hanno raggiunto nove milioni. «È di fatto un monopolio, che non offre neppure l’alternativ­a dei mezzi pubblici, visto che anche le tariffe Actv, Atvo e Alilaguna non sono affatto abbordabil­i», sottolinea Davide Scano, del Movimento 5 Stelle. Anche su questo fronte, però, Save ci tiene a puntualizz­are: «Sosta e fermata sono già vietate, per chi rispetta le regole non cambia nulla – insiste Geretto – È vero che i tempi d’attesa per chi sbarca possono dilatarsi, ma basta controllar­e i canali d’informazio­ne online».

 ?? Sosta selvaggia ?? Gli automobili­sti parcheggia­no ai lati delle strade per non sostare nei park a pagamento (Foto Errebi)
Sosta selvaggia Gli automobili­sti parcheggia­no ai lati delle strade per non sostare nei park a pagamento (Foto Errebi)

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