Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Venezia toglie i tornelli della discordia Mai usati
Venezia, gli operai hanno rimosso i tornelli di piazzale Roma e Lista di Spagna e, almeno fino a fine anno, non saranno più montati. Secondo i calcoli del Comune - non rischia più d’essere invasa dai turisti. Non che lo sia mai stata quest’anno: i varchi non sono mai stati aperti.
VENEZIA Li hanno smontati pezzo per pezzo e caricati su una barca e su un camion per riportarli in magazzino, da dove erano arrivati. Ieri mattina, gli operai hanno rimosso i tornelli di piazzale Roma e Lista di Spagna e, almeno fino a fine anno, non saranno più montati.
Nonostante il sole e un clima decisamente poco settembrino, Venezia - secondo i calcoli del Comune - non rischia più d’essere invasa dai turisti. Non che lo sia mai stata quest’anno: i varchi ai piedi del ponte della Costituzione e nei pressi della stazione di Santa Lucia sono sempre rimasti aperti e non sono state imposte deviazioni a residenti e visitatori. Vengono archiviate quindi le polemiche, e non sono state poche tanto che in due occasioni i centri sociali hanno inscenato blitz contro i varchi.
Quella che volge al termine è stata infatti la prima estate con i «bollini»: bianchi a indicare la ressa a livello zero, gialli a segnalare la presenza di steward e totem informativi, rossi quasi a dire ai turisti di giornata «meglio che non veniate»
L’assessore
È andato tutto bene, ma erano una misura transitoria per gestire i flussi turistici
e con i tornelli presidiati pronti a essere chiusi e, infine, i giorni neri, con una parte dei lancioni granturismo spostati da San Marco a Fondamente Nove per decongestionare il salotto buono di Venezia. In tutto, ci sono state tra luglio e settembre 55 giornate «speciali», ma a ben guardare tra ponti e calli il caos è stato limitato.
«È andato tutto bene - commenta l’assessore al Turismo Paola Mar - abbiamo avuto giorni densi di presenze e arrivi, giorni più tranquilli e i varchi, come ha anche detto il ministro ai Beni culturali, sono stati una misura transitoria nell’ambito di un progetto più vasto di gestione del turismo. Se serviranno, li useremo ancora». In realtà, il ministro Alberto Bonisoli sui varchi è stato tranchant: nella sua ultima visita a Venezia dieci giorni fa li ha definiti «un problema tecnico, come guardare il dito e
non la luna». Insomma, per Bonisoli i tornelli non risolvono il nodo del sovraffollamento del centro storico dove, invece, servirebbero «meno alberghi e più persone che lavorano e vivono». Replica Mar: «Un tassello dopo l’altro, stiamo lavorando alla gestione dei flussi, abbiamo testato i varchi, ora introdurremo la “control room” (centrale operativa che, con telecamere e conta-persone, monitora la città, ndr)».
Resta il fatto che questa è stata un’estate anomala, con meno turisti e quindi meno problemi tra calli e campi. «C’è stata meno gente e ha piovuto meno, non abbiamo quindi assistito all’esodo dal litorale alla città - dice il comandante della polizia municipale Marco Agostini - Detto questo, è importante che ci sia la possibilità di deviare i flussi, inoltre i totem informativi e la campagna mediatica hanno funzionato». Quando, per il ponte del 25 aprile, sono comparsi i varchi per la prima volta, le fotografie del sistema di filtraggio dei pedoni hanno fatto il giro del mondo e probabilmente è passato il messaggio su scala internazionale che, in alcuni mesi dell’anno, venire a Venezia non è una buona idea, per il numero eccessivo di visitatori. «I turisti si sono sparpagliati continua Agostini - e sembrerebbero diminuiti i “mordi e fuggi”».
Anche Actv, l’azienda dei bus e dei vaporetti, ha notato una lieve flessione nei passeggeri rispetto al 2017. «Per gli albergatori luglio e agosto non sono alta stagione, il massimo incasso inizia con la Mostra del cinema e prosegue fino a novembre - dice il direttore dell'Associazione veneziana alberghi, Claudio Scarpa - per ora posso solo dire che in centro storico c’è stata una flessione del 10-15 per cento, a Mestre invece la stagione è andata diversamente». In terraferma hanno aperto due ostelli e c’è stato un boom di locazioni Airbnb: molti hanno scelto di dormire «al di là del ponte della Libertà», dove si spende meno.