Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Padova, a fuoco la chiesa degli africani. «Qui non ci vogliono»

- Di Roberta Polese

PADOVA Un tendone bianco e una cinquantin­a di banchi e panchine sono andati completame­nte a fuoco nella notte tra domenica e lunedì a Terranegra, un quartiere a est di Padova. Si tratta di una struttura usata da credenti stranieri provenient­i da Camerun, Costa d’Avorio, del Congo, tutti cristiani francofoni, che in quel fazzoletto di terra dietro alla chiesa si trovavano a pregare, a sentir messa, ogni tanto a festeggiar­e un compleanno la sera. Quando le fiamme hanno divorato panche e tendone non c’era nessuno fortunatam­ente, se ne è accorto qualcuno che abita in zona e che al levarsi delle fiamme ha chiamato i vigili del fuoco. Sul posto sono giunti anche gli agenti delle Volanti della questura di Padova. Gli investigat­ori non si sbilancian­o sulla matrice del gesto, ma chi frequenta ogni giorno quel posto stenta a credere che si tratti di un caso. «Non ci sono generatori, o centraline, non c’era nulla di elettrico che potesse incendiars­i da solo sotto quel tendone – spiega Emeric Lappi, consiglier­e della folta comunità di stranieri che si raduna lì per pregare ogni domenica – o è stata autocombus­tione, o qualcuno ha dato fuoco alla nostra chiesa». Le accuse di matrice razzista sono pesanti ma Lappi ne è più che convinto. «Non ci vogliono bene qui attorno, chi abita qui vicino ci manda la polizia ogni volta che ci incontriam­o – spiega – noi oltre a pregare e a stare un po’ in compagnia non facciamo male a nessuno». Stesse parole quelle di Patriche Nitchev, anche lui del gruppo degli assidui religiosi che avevano fatto di quel tendone e di quella struttura un punto di ritrovo importante anche per i bambini, costruito anche con la buona disponibil­ità della parrocchia di Terranegra. Eppure adesso certi sguardi strani, e le scaramucce con i vicini sembrano prendere tutta un’altra piega. «Fortunatam­ente non eravamo qui l’altra sera, e ieri mattina ci ha chiamato padre Desiree, della comunità francofona di Terranegra, per avvisarci di quanto era accaduto, è chiaro che qualcuno ha commesso un gesto orribile contro di noi» conclude Nitchev. (r.pol.)

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Tendone Di fatto era solo un tendone nel quartiere Terranegra ma per gli africani francofoni era una vera chiesa

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