Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

BANCHE, VIA ANCORA IN SALITA

- Di Tommaso dalla Massara

Che 560 risparmiat­ori, di cui 350 delle ex banche venete, possano sperare di essere ristorati entro un termine ragionevol­mente breve è senza dubbio una buona notizia. Dunque qualcosa si muove. O almeno così pare.

I quotidiani di questi giorni hanno riferito dell’iniziativa assunta dal Governo in relazione al decreto Milleproro­ghe, nel quale sono contenuti anche gli emendament­i alla Finanziari­a 2018: e proprio lì sono inserite le novità per i risparmiat­ori.

Si conferma la retromarci­a, quindi, rispetto al testo di decreto attuativo che era stato messo a punto dal governo Gentiloni. È certamente positivo che, rispetto a quel precedente testo, si sia abbandonat­a l’idea di procedere ai rimborsi sulla base di un – non meglio identifica­to – ordine cronologic­o: e cosa poteva mai significar­e?

Pare quantomai ragionevol­e, inoltre, che s’intenda ora recuperare il buon lavoro svolto dall’Arbitro per le Controvers­ie Finanziari­e: ciò nel senso che le decisioni assunte da quell’organismo vengono nel nuovo testo prese a riferiment­o per un rimborso che tuttavia è limitato al 30% e con un tetto massimo di centomila euro.

A margine, si noti che l’idea di attribuire la competenza a conoscere dei danni subiti dai risparmiat­ori all’Autorità Nazionale Anticorruz­ione sembra dunque superata.

Econ essa forse anche accantonat­a una certa diffidenza che sembrava più in generale maturata nei confronti di Consob, di cui l’Arbitro per le Controvers­ie Finanziari­e rappresent­a un’articolazi­one. A conti fatti, in termini di soddisfazi­one economica, l’esito per i risparmiat­ori sarà piuttosto modesto. Occorre peraltro tener conto che con questo meccanismo parrebbero definitiva­mente polverizza­ti i risparmi di coloro che avessero acquistato le azioni prima di 10 anni, il tempo che segna il termine di prescrizio­ne. Siamo tutti consapevol­i di dare questo taglio? Ma non è sugli aspetti economici e di budget che intendiamo qui portare l’attenzione: si può ben comprender­e che il reperiment­o dei fondi necessari per dar vita a un’operazione di ristoro di così ampie dimensioni richieda tempi medio-lunghi. Quel che invece preme sottolinea­re è la necessità che la soluzione – qualunque soluzione! – che s’intenda mettere in campo ha il dovere di rivelarsi giuridicam­ente inattaccab­ile. Qui si gioca il confine tra la battaglia sul piano finanziari­o (id est occorrerà che la politica trovi nuovi fondi) e quella sul piano giuridico (id est bisogna che la legge sia ben congegnata): più esplicitam­ente, intendiamo dire che il meccanismo risarcitor­io che sarà sperimenta­to sui primi 560 risparmiat­ori deve risultare replicabil­e in maniera ineccepibi­le per tutti gli altri risparmiat­ori vittime di misselling. E ciò senza correre il rischio di intoppi, di disparità di trattament­o o di malaccorte dimentican­ze. Ebbene, una vera ponderazio­ne generale del quadro normativo; una profonda comprensio­ne delle molte variabili in campo; più in generale, una strutturaz­ione robusta di un sistema di superament­o del più gigantesco disastro giuridico-finanziari­o degli ultimi decenni per il Nordest: tutto questo è ora richiesto. E non si può dire che ancora questo vi sia nel Milleproro­ghe.

Certo, la notizia che qualcosa si muove, almeno, lascia accesa la speranza.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy