Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Bimbo di otto anni cade in bici travolto e ucciso dallo scuolabus
San Martino di Lupari Ricoverata la madre
Il piccolo seguiva la mamma in bici lungo la pista ciclabile, lo scuolabus li ha affiancati. A quel punto Martin, otto anni, ha perso il controllo e la sua bici nuova è finita sotto le ruote del mezzo pesante che lo ha ucciso. Bambini sotto choc, madre ricoverata.
SAN MARTINO DI LUPARI (PADOVA) Poco dopo le 12.30 di ieri, al momento dell’incidente nel quale ha perso la vita il piccolo Martin Fior, sullo scuolabus che percorreva via Pasinato a San Martino di Lupari viaggiavano quindici bambini di prima e seconda media.
«Alcuni hanno capito subito cos’era accaduto», racconta la preside, Giovanna Ferrari. «Sono stati fatti uscire dallo sportello posteriore del mezzo, in modo tale che non vedessero il corpo del bambino. E li abbiamo accompagnati al “Duca d’Aosta”, la vicina scuola elementare, la stessa che frequentava Martin. Lì hanno aspettato che venissero a riprenderli i genitori».
Nel «rifugio» fornito dalle maestre, alcuni bambini piangevano, «ma la maggioranza era come stordita», racconta la dirigente, che è subito accorsa sul luogo dell’incidente. «La scena era straziante: quella mamma non voleva lasciare il figlio, restava lì, accanto al corpo. E ai soccorritori diceva che dovevano farlo vivere. Credo che se avesse potuto scegliere, avrebbe voluto morire anche lei».
Le due scuole del paese quella elementare frequentata dalla piccola vittima, e quella media dove il gruppetto di alunni ha assistito alla disgrazia - ora sono sotto choc. Domani, con l’aiuto delle maestre e degli psicologi, gli alunni inizieranno il percorso necessario ad affrontare quanto accaduto.
Martin Fior era un bravo studente («Il primo della classe», ripete una mamma) e da un paio d’anni, il pomeriggio, frequentava un corso di karate. La sua istruttrice, Chiara Ruffato, non riesce a trattenere le lacrime: «Era un bimbo educato, diligente, sempre con il sorriso stampato in volto. Non l’ho mai visto fare i capricci...».
Ieri pomeriggio, nella palestra di San Martino di Lupari c’erano pochi allievi. «Alcune mamme hanno preferito tenere a casa i figli, almeno per oggi», spiega. L’allenatrice ha disposto i bambini presenti in cerchio e, tenendoli per mano, ha spiegato loro che l’amichetto era volato in cielo. Di quel gruppo di allievi, fa parte anche il fratellino di Martin, che però ieri è rimasto con la zia, aspettando il ritorno di mamma e papà. Ancora non sa che cosa è accaduto.
Alla lezione delle 18, invece, avrebbe dovuto partecipare anche Martin. «Era speciale - prosegue Chiara Ruffato - e lo dimostrava in tutto ciò che faceva. Nel karate si impegnava moltissimo e mi diceva che non vedeva l’ora di poter affrontare le prime gare».
Ad accompagnarlo in palestra era quasi sempre la mamma, Oanh Thi Luong, 37 anni, origini vietnamite e sposata da nove anni con Denis Fior. La famiglia abita a due passi dal municipio. «Si è sempre dedicata ai figli conclude l’istruttrice - seguiva Martin e il suo fratellino in ogni attività. Non oso neppure immaginare il dolore che si sta portando dentro».