Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Tacopina: «Venezia, avanti con Vecchi e nuovo stadio»

- Dimitri Canello

VENEZIA Il momento è quello giusto per far sentire la voce del padrone. Forte, autorevole, chiara. Joe Tacopina parla a cuore aperto: stadio, squadra, Vecchi, l’inizio di stagione complesso e pieno di ostacoli del suo Venezia, la voglia di andare avanti e di non mollare dopo tre anni di successi entusiasma­nti. E, se mai ci fosse qualche dubbio, il numero uno arancioner­overde lo spazza via.

Tacopina, che atmosfera c’è attorno al Venezia dopo questo inizio di stagione?

«L’atmosfera è migliore rispetto al passato. La personalit­à di Vecchi e Angeloni è positiva, sono brave persone. Le parole di Marsura, che ha difeso il nostro allenatore, sono significat­ive: abbiamo uno stile, un gioco e una mentalità migliore rispetto a due anni fa. L’anno scorso eravamo più conservati­vi».

Cosa risponde a chi sostiene che Vecchi sia troppo morbido?

«Che non l’hanno sentito fra primo e secondo tempo nella partita contro il Benevento. Quando è necessario sa alzare la voce, i muri tremavano: è una persona con cui ci si può approcciar­e, si può discutere e si può parlare».

Preoccupat­o per questa partenza?

«I nostri risultati in questo momento per me non significan­o nulla: odio perdere, ma c’è stato un grosso rinnovamen­to e per cambiare mentalità ci vuole tempo».

Si aspettava le sconfitte contro Padova e Benevento?

«Non siamo più una sorpresa. In D e in C abbiamo battuto tutti, in Serie B l’anno scorso abbiamo raggiunto la semifinale playoff, nel giro di qualche settimana ogni pezzo andrà al posto giusto».

Appena 2.200 spettatori all’esordio contro lo Spezia. E lei la prese male. Ora che succede col nuovo stadio?

«Non ero arrabbiato, ero più che altro dispiaciut­o. Penso che nessuno possa mettere in dubbio quello che abbiamo fatto, abbiamo presentato uno studio di fattibilit­à per il nuovo stadio, mi aspetto che i tifosi ci restituisc­ano quello che abbiamo dato. Abbiamo fatto cose in questi tre anni che nessuno ha fatto prima, per me lo stadio vuoto alla prima partita è stato uno schiaffo in faccia. Sono convinto che il problema maggiore sia il “Penzo”, ma il nuovo stadio si farà e permetterà di vivere un’esperienza totale, non solo il giorno della partita».

Il «Penzo» è l’unico motivo per spiegare il calo di pubblico e di abbonati?

«Non abbiamo una risposta univoca e concreta. Il “Penzo” non ha coperture, è lontano, è scomodo, è difficile da raggiunger­e. Ma i tempi non sono tanto diversi da quando ero a Roma, dove per raggiunger­e lo stadio ci voleva minimo un’ora e mezza. Anche nel New Jersey ci si mette un’ora e mezza, come a Torino e a Milano. Quando vedo, però, che il Padova fa 5.000 abbonati e noi neanche 2.000 è logico che non possa essere felice. Noi siamo Venezia».

Inzaghi a Bologna non se la passa troppo bene...

«Non m’interessa. Penso solo alla Serie B e al Lecce. Mi aspetto che sabato arrivino i tre punti».

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Patron Il n. 1 del Venezia Joe Tacopina

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