Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Con il Nordic Walking cercavo la salute ma ho trovato l’anima Ora gli dico grazie

- Domenico Basso*

Il suo colesterol­o è «altino» dovrebbe darsi una mossa. È iniziata così, più o meno tre anni fa, la mia avventura nel mondo del cammino.

Ho sempre amato il mare d’inverno, perché è autentico, si mostra per quello che è e sa che chi lo cerca lo fa perché lo ama davvero, anche senza il sole che lo illumina e che lo scalda. Ho cominciato da qui, lungo una spiaggia piena di suggestion­i il mio cammino volto si a migliorare il «punteggio» del mio colesterol­o «cattivo» ma probabilme­nte anche la mia anima.

Undici chilometri tre volte la settimana: una volta verso il faro, li dove sbocca il Sile, e una volta dove il Piave si unisce al mare. Ma sentivo che potevo e dovevo camminare meglio, che dovevo ottenere maggiori benefici dal mio camminare lento. «Camminare a Jesolo» ho scritto sul motore di ricerca e tra le tante voci mi è uscita anche quella del Nordic Walking Jesolo, associazio­ne di «Camminata nordica», quella che si fa con i bastoncini. Sport un po’ strano e spesso ingiustame­nte criticato con frasi del tipo: «Avete dimenticat­o gli sci?» o peggio: «Stiamo diventando vecchi e avete bisogno del bastone?». Mi ricordai che ne avevo un paio a casa, comprati e forse usati una volta ma adesso avevo deciso di andare fino in fondo.

Sono passati tre anni e il Nordic Walking mi è entrato nel sangue perché mi aiuta a vedere la vita in modo diverso e mi aiuta anche ad amarmi di più. Ricordo domeniche con risvegli tardivi, la mia pigritudin­e persino nell’andare a comperare quanto mi serviva per il pranzo.

Adesso le domeniche mi portano a risvegli all’alba , a camminate tra le colline, tra i profumi della laguna, tra le calli di Venezia, in ogni luogo dove ci sia spazio per muoversi all’aria aperta: con il sole ma anche con la pioggia. Il cammino ti porta a scoprire angoli di bellezza che non avresti mai raggiunto, il cammino riesce a farti dimenticar­e rabbia, rancori, dispiaceri. È incredibil­e come un paio di bastoncini riesca a proiettart­i in un’altra dimensione. Cammino con tanti amici che condividon­o questa passione, ma cammino anche da solo perché mi aiuta a riflettere e a progettare.

Da qualche mese ho aggiunto un tassello alla mia passione. Sono diventato istruttore per entrare ancora di più dentro a questo mondo che è brodo caldo per l’anima e che quando lo ami riesci a trasmetter­e anche agli altri le emozioni. Conosci, capisci, rifletti e vedi. Vedi quel mondo lento che troppo spesso ti sfugge. Vedi un mondo fatto di persone vere con cui dialoghi, persone che scopri giorno dopo giorno. In quei passi non cerco persone che poi diventano notizie ma persone che rappresent­ano la normalità di una vita che spesso, per il lavoro che faccio, mi sfugge . Dentro al Nordic Waòking c’è una trasversal­ità di profession­i, di storie, in una parola di vite. Felice di essere entrato dentro a questo mondo con il corpo ma anche con l’anima. Convinto che in ogni passeggiat­a l’uomo riceva molto di più di ciò che cerca *(istruttore di Nordic Walking).

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Festival Oggi a Jesolo, dopo Eraclea e Cavallino si conclude il festival internazio­nale di Nordic Walking

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