Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Olimpiadi 2026, Abodi dell’Ics «Noi al servizio dell’Italia»
VENEZIA L’ipotesi è ancora «prematura» ma «il Credito Sportivo sarà sempre al servizio di tutto ciò che è utile al Paese, al servizio del bene comune attraverso lo sport e la cultura». Come a dire: se l’Italia chiama... A dirlo è il presidente dell’Istituto del Credito Sportivo, Andrea Abodi, intervenuto ieri nel dibattito sul finanziamento della candidatura italiana ai Giochi invernali del 2026. Questione dirimente, dopo che il sottosegretario allo Sport Giancarlo Giorgetti (Lega) ha negato l’appoggio, anche e soprattutto economico, da parte del Governo dopo l’uscita di Torino dal «tridente» con Cortina e Milano e dopo che l’intera catena di comando del M5S, da Di Maio in giù, ha insistito: «Nessun soldo, se Milano e Cortina vogliono andare avanti, dovranno fare da soli con i privati». Proprio Giorgetti, pare, starebbe valutando un coinvolgimento dell’Ics nelle garanzie che le due città candidate sono chiamate a trovare (per circa 400 milioni) se vogliono passare l’esame del Cio: «Dai formativi ed educativi campetti di un oratorio, agli impianti sportivi di alto livello - ha specificato Abodi - anche in una affascinante prospettiva olimpica, noi saremo sempre uno strumento a disposizione, per rendere le cose possibili, una operosa fabbrica della fiducia». Ieri, peraltro, confermando quanto anticipato al Corriere del Veneto, il vicepremier Matteo Salvini ha detto: «Una proposta olimpica italiana ci sarà. E se il governo era disposta a fare la sua parte con tre, non vedo perché non dovrebbe farlo con due». (ma.bo.)