Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Stadio, 20 milioni per comprare le aree L’intesa con il Casinò (che riduce i debiti)
Sfumata la concessione dei terreni. Fondo o Sgr per l’operazione. Mercoledì il sì della giunta
VENEZIA Venti milioni. La stima definitiva è ancora in corso ma dovrebbe essere questo il valore delle aree di Tessera che serviranno al Venezia calcio per costruire lo stadio. Le metterà a gara la Cmv (la societa del Casinò partecipata al 100 per cento dal Comune) assieme al progetto di valorizzazione dell’area che comprende oltre all’impianto sportivo, l’area retail, hotel e parcheggi (pubblici e privati): stando alle valutazioni della società lagunare un investimento di 185 milioni di euro. Naturalmente chiunque potrà partecipare al bando, ma al Venezia per aggiudicarsi la gara basterà pareggiare le eventuali altre offerte. In questo modo da una parte la società avrà le aree dove sviluppare il suo business, dall’altra la Cmv potrà ridurre parte dei debiti che ora sfiorano i 55 milioni di euro (36 con Ca’ Farsetti e 18 con le banche) in vista della sua liquidazione.
La svolta c’è stata ad agosto dopo un’attenta valutazione da parte dei tecnici del Comune. In un primo momento infatti l’ipotesi era quella di cedere solo una parte dei terreni (per l’area retail) mentre gli altri (quelli dello stadio) sarebbero stati dati in concessione novantennale con la possibilità di diritto di riscatto anticipato. In realtà però in questo caso specifico la società del Casinò è assimilabile ad una società privata (e non pubblica) semplificando così la compravendita. L’accordo dovrà essere stabilito prima del deposito del progetto definitivo in Regione stimato a febbraio 2019, configurandosi come uno scambio tra privati. Sarà una corsa contro il tempo per i progettisti che dovranno tener presente tutte le indicazioni evidenziate venerdì durante la Conferenza dei Servizi, soprattutto quelle della Sovrintendenza sull’aspetto archeologico dell’area. La dead line prevede l’assegnazione dell’area da parte del Comune nel febbraio del 2020, il completamento del progetto esecutivo a settembre dello stesso anno per poter poi prevedere la posa della prima pietra simbolica, con l’avvio delle opere pubbliche e private, a gennaio 2021.
Intanto già mercoledì la giunta adotterà la delibera (che poi dovrà essere votata dal consiglio comunale entro il 22 ottobre) con la dichiarazione di pubblico interesse. Poi la palla passerà al Venezia che dovrà redigere il progetto definitivo da presentare alla Regione che guiderà la Conferenza di Servizi decisoria che entro 180 giorni dovrà esprimere il suo parere. Nel frattempo Ca’ Farsetti e Cmv dovranno completare la valutazione dei 33 ettari di terreni che serviranno alla società di Joe Tacopina per realizzare lo stadium e le strutture collegate. Sarà comunque un «veicolo», fondo o società, a gestire l’operazione di cui il Venezia avrà una quota, il resto sarà degli altri investitori.
La stima di 20 milioni pare essere comunque in linea con l’importo messo a bilancio negli ultimi anni dalla Cmv, (evitando così minusvalenze che avrebbero costretto il Comune, come unico socio, ad intervenire) in rapporto anche alla redditività dell’area. Oltre allo stadio da 18 mila posti (ampliabili a 25 mila) sorgerà un retail park di 36.400 metri quadrati di superficie (con la suo interno spazi commerciali, zone ricreative, per bambini e il museo del Venezia), un albergo a 4 stelle, parcheggi pubblici e privati per dieci ettari, e quasi altrettanti di aree verdi e opere di mitigazione. Tutte strutture necessarie per rendere economicamente sostenibile l’investimento: l’Allianz Stadium della Juventus, o più semplicemente il Mapei Stadium di Reggio Emilia o la Dacia Arena di Udine insegnano.
La gara Le superfici saranno messe a gara assieme al progetto