Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Navi, il governo dimostri che è diverso da quelli del passato»
VENEZIA In preparazione alla grande manifestazione del 30 settembre, ieri in Pescheria a Rialto, si è tenuta un’assemblea pubblica promossa dal comitato NO grandi navi – Laguna Bene Comune. Un centinaio di persone hanno discusso fino a sera del problema navi, ma soprattutto dell’atteggiamento del governo.
Il prossimo week end ci sarà innanzitutto — il 29, alle ore 15 in S.a.l.e. Docks, ai Magazzini del Sale — l’assemblea nazionale con quasi cinquanta tra comitati e movimenti contro le grandi opere, seguita il 30 dalla manifestazione in acqua con le barche nel canale della Giudecca. «L’obiettivo – sostiene Marco Baravalle, di Sale Docks- non è solo l’estromissione delle grandi navi, ma portare avanti una battaglia simbolica, per difendere un’idea di città diversa, opposta al turismo di massa». Ma ieri, nel dibattito, il tema centrale è stato il governo. Baravalle ha ricordato che sull’ipotesi di portare le grandi navi a Marghera, il ministro Danilo Toninelli prima ha dato il suo appoggio (in una intervista), poi ha fatto dietrofront in 24 ore, dopo il pressing dei 5s veneziani. «Una telenovela assurda» dice l’ambientalista Stefano Micheletti che ha ricordato come alle lettere inviate a Roma il 25 giugno e il 27 luglio, il ministro non ha mai risposto. «Il continuo cambio di posizione del governo - ha detto — è grave, crea confusione soprattutto a livello locale. I grillini veneziani hanno promosso l’”opzione 0”, che prevede le grandi navi fuori dalla laguna. Ma non c’è un piano di sviluppo. Noi saremmo favorevoli anche ad una vittoria parziale, con la proposta di un terminal croceristico alla bocca di porto del Lido». «Serve una soluzione che garantisca un controllo da parte dei cittadini e che sia rispettosa della città — ha detto il professor di Ca’ Foscari Giuseppe Tattara - bisogna tutelare il bene collettivo della città e in secondo luogo il turismo; servono grande trasparenza e dei comitati cittadini che vigilino su enti pubblici e privati del porto croceristico». Ma per trovare una soluzione concreta, serve un’iniziativa politica, ha sottolineato Andreina Zitelli, di Ambiente venezia, ex-docente di Iuav. «Presidente del consiglio, ministri dei beni culturali, delle Infrastrutture dell’Ambiente — ha detto — sono tutti indicati dal movimento 5 stelle, non è più possibile che stiano zitti. I parlamentari del Veneto, come la senatrice Orietta Varin o la deputata Arianna Spessotto, si muovano. Questo governo deve fare quello che ha sempre criticato negli altri, deve essere in prima linea nella difesa di Venezia».