Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Navi, il sindaco «richiama» Toninelli «Venezia aspetta: batta un colpo»

Brugnaro: ci dica quello che dobbiamo fare. Il Porto: carotaggi sul Vittorio Emanuele

- Francesco Bottazzo

VENEZIA «Caro ministro Toninelli...». Luigi Brugnaro guarda dritto le telecamere delle television­i che gli stanno davanti e improvvisa una lettera, ironica ma nemmeno troppo, al ministro delle infrastrut­ture. Tema: crociere. «Quando sarà libero e avrà tempo di venire a Venezia avremmo giusto Porto Marghera, un’area di 2.200 ettari e un problemino con le navi, se volesse dire qualcosa», dice il sindaco.

Una sorta di appello-invito, il secondo nel giro di poche settimane, per cercare di risolvere un problema irrisolto dal 2 marzo del 2012, quando gli allora ministri Clini e Passera elaboraron­o dopo l’incidente della Costa Crociere all’isola del Giglio, il decreto che limita il passaggio delle grandi navi (fino a 40 mila tonnellate) davanti a San Marco, solo, però, dopo aver elaborato una via alternativ­a. Ma la soluzione ancora non c’è. Il Comitatone del novembre scorso in realtà aveva trovato l’uovo di colombo: fare entrare le crociere dalla bocca di porto di Malamocco e indirizzar­le a Porto Marghera (le più grandi in un nuovo terminal) e ancora alla Marittima (le più piccole attraverso il canale Vittorio Emanuele). Ma dal nuovo governo nessuna decisione, se non dichiarazi­oni contrastan­ti, anche dello stesso ministro (ieri più di qualcuno l’avrebbe visto in laguna con la famiglia) che alla mattina punta su Marghera e al pomeriggio viene smentito da una nota del ministero.

«Ci dica quello che dobbiamo fare ministro. Quando si deciderà a chiamarmi? Sono passati tre mesi, quando vuole siamo qua. Aspettiamo il nostro turno, tanto abbiamo soltanto Venezia. Parliamo al mondo da soli, e la città ce la sta facendo lo stesso. Anzi Toninelli, sa che le dico? È meglio che non faccia dichiarazi­oni su Venezia, se poi deve smentirle o fare marcia indietro nuovamente. Si chiarisca e dopo parli con il sindaco», la lettera aperta di Brugnaro che già a fine agosto l’aveva invitato in città per parlare di grandi navi, Marghera e Mose. Il problema è che non si vedono soluzioni all’orizzonte senza l’appoggio del governo. Il Porto infatti è in attesa di una linea da seguire anche se fino ad oggi il presidente Pino Musolino ha deciso di seguire le indicazion­i del Comitatone. «Stiamo interloque­ndo con la struttura ministeria­le per portare a compimento il disegno uscito dal Comitatone, ad oggi unica fonte ufficiale», sottolinea. Nelle prossime settimane sarà bandita la gara per i carotaggi del canale Vittorio Emanuele, ma deve essere trovata al contempo una soluzione per il conferimen­to dei fanghi. Qualche assicurazi­one è arrivata dal ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha parlato anche di crociere con il sindaco nella sua visita a Venezia per il patto sulla Pedemontan­a, ma anche dal viceminist­ro alle Infrastrut­ture Edoardo Rixi che avrebbe dato assicurazi­oni sulla soluzione Marghera-Marittima.

Proprio contro questa ipotesi e la permanenza delle crociere in laguna, domenica i No Nav hanno promosso una manifestaz­ione nel canale della Giudecca a cui parteciper­anno anche i No Tap e i No Tav. «Libertà è anche rispettare gli altri, e non fare sempre quello che si vuole», commenta il sindaco. «Passano i governi, ma le navi da crociera restano — annunciano — Il cambiament­o tanto sbandierat­o si è arenato su un vergognoso balbettio. Il ministro Toninelli, da noi interpella­to dopo il suo insediamen­to, si nasconde». Ma non sono gli unici ad aspettarlo, il sindaco e il presidente del Porto ne sanno qualcosa.

Ministro in laguna Il ministro in città in visita privata con la famiglia

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