Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Navi, il sindaco «richiama» Toninelli «Venezia aspetta: batta un colpo»
Brugnaro: ci dica quello che dobbiamo fare. Il Porto: carotaggi sul Vittorio Emanuele
VENEZIA «Caro ministro Toninelli...». Luigi Brugnaro guarda dritto le telecamere delle televisioni che gli stanno davanti e improvvisa una lettera, ironica ma nemmeno troppo, al ministro delle infrastrutture. Tema: crociere. «Quando sarà libero e avrà tempo di venire a Venezia avremmo giusto Porto Marghera, un’area di 2.200 ettari e un problemino con le navi, se volesse dire qualcosa», dice il sindaco.
Una sorta di appello-invito, il secondo nel giro di poche settimane, per cercare di risolvere un problema irrisolto dal 2 marzo del 2012, quando gli allora ministri Clini e Passera elaborarono dopo l’incidente della Costa Crociere all’isola del Giglio, il decreto che limita il passaggio delle grandi navi (fino a 40 mila tonnellate) davanti a San Marco, solo, però, dopo aver elaborato una via alternativa. Ma la soluzione ancora non c’è. Il Comitatone del novembre scorso in realtà aveva trovato l’uovo di colombo: fare entrare le crociere dalla bocca di porto di Malamocco e indirizzarle a Porto Marghera (le più grandi in un nuovo terminal) e ancora alla Marittima (le più piccole attraverso il canale Vittorio Emanuele). Ma dal nuovo governo nessuna decisione, se non dichiarazioni contrastanti, anche dello stesso ministro (ieri più di qualcuno l’avrebbe visto in laguna con la famiglia) che alla mattina punta su Marghera e al pomeriggio viene smentito da una nota del ministero.
«Ci dica quello che dobbiamo fare ministro. Quando si deciderà a chiamarmi? Sono passati tre mesi, quando vuole siamo qua. Aspettiamo il nostro turno, tanto abbiamo soltanto Venezia. Parliamo al mondo da soli, e la città ce la sta facendo lo stesso. Anzi Toninelli, sa che le dico? È meglio che non faccia dichiarazioni su Venezia, se poi deve smentirle o fare marcia indietro nuovamente. Si chiarisca e dopo parli con il sindaco», la lettera aperta di Brugnaro che già a fine agosto l’aveva invitato in città per parlare di grandi navi, Marghera e Mose. Il problema è che non si vedono soluzioni all’orizzonte senza l’appoggio del governo. Il Porto infatti è in attesa di una linea da seguire anche se fino ad oggi il presidente Pino Musolino ha deciso di seguire le indicazioni del Comitatone. «Stiamo interloquendo con la struttura ministeriale per portare a compimento il disegno uscito dal Comitatone, ad oggi unica fonte ufficiale», sottolinea. Nelle prossime settimane sarà bandita la gara per i carotaggi del canale Vittorio Emanuele, ma deve essere trovata al contempo una soluzione per il conferimento dei fanghi. Qualche assicurazione è arrivata dal ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha parlato anche di crociere con il sindaco nella sua visita a Venezia per il patto sulla Pedemontana, ma anche dal viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi che avrebbe dato assicurazioni sulla soluzione Marghera-Marittima.
Proprio contro questa ipotesi e la permanenza delle crociere in laguna, domenica i No Nav hanno promosso una manifestazione nel canale della Giudecca a cui parteciperanno anche i No Tap e i No Tav. «Libertà è anche rispettare gli altri, e non fare sempre quello che si vuole», commenta il sindaco. «Passano i governi, ma le navi da crociera restano — annunciano — Il cambiamento tanto sbandierato si è arenato su un vergognoso balbettio. Il ministro Toninelli, da noi interpellato dopo il suo insediamento, si nasconde». Ma non sono gli unici ad aspettarlo, il sindaco e il presidente del Porto ne sanno qualcosa.
Ministro in laguna Il ministro in città in visita privata con la famiglia