Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Sicurezza e degrado giù l’ex Monteverdi Le ronde in Parlamento
Forza Nuova nei bus, indaga la Digos. Interrogazione pd
+MESTRE Non sono ancora le 11 quando la ruspa stacca il primo pezzo dell’ex scuola Monteverdi di Marghera. «Un nuovo tassello della lotta al degrado e ripristino della sicurezza», dice il sindaco Luigi Brugnaro. Per vedere l’abbattimento completato serviranno due settimane, ma il primo obiettivo è già stato raggiunto ieri: allontanare sbandati, tossicodipendenti e senzatetto che facevano dell’ex scuola il loro rifugio. Al suo posto entro un paio d’anni dovrebbe essere costruita la nuova caserma della polizia. «Porteremo una grande struttura che possa consentire un contatto a 360 gradi con i cittadini, uffici e volanti e un immediato intervento sul territorio — interviene il questore Vito Danilo Gagliardi — Quello di oggi è un segnale che amministrazione comunale e questura su Marghera stanno dando un segnale concreto. Il quartiere non è degradato ma solo mal frequentato». Proprio ieri è stata disposta la sospensione del bar senza insegna in via Beccaria per sette giorni in quanto frequentato da avventori molesti e pregiudicati.
L’intenzione è di firmare la convenzione tra i vari soggetti coinvolti entro la fine dell’anno per poi procedere velocemente con l’iter per la costruzione della caserma. Ma anche per garantire ad Ive (l’immobiliare del Comune) dei beni da poter vendere al più presto per poter cancellare l’ipoteca dell’ex Monteverdi (l’ex scuola infatti era nel fondo Città di Venezia). «La Monteverdi è il simbolo di come siano stati fatti degli errori nel passato, in particolare da parte della giunta che nel 2008 ha scelto di venderla e di metterla in un fondo che non è mai decollato — interviene l’assessore alla Coesione sociale Simone Venturini —. Ci siamo così trovati con zero spazi per palestre e auditorium e un buco nero come questo che da anni contamina la zona». L’abbattimento sollecitato anche dalla Municipalità di Marghera è il risultato di un progetto a cui hanno lavorato il Demanio, la Questura, il ministero degli Interni e Ca’ Farsetti. «Siamo in un luogo simbolico per quella che è la nostra lotta al degrado, dietro alla stazione — ha spiegato il sindaco — Vogliamo ricostruire Mestre guardando al futuro».
Intanto sulla sicurezza scoppia la polemica sulle ronde di un gruppo di militanti di Forza Nuova Venezia sabato sera tra piazzale Roma e la stazione ferroviaria, e su alcune corse degli autobus di linea degli autobus di linea di Actv. «Non è la prima volta che accade — dice il questore di Venezia, Vito Danilo Gagliardi —. Stiamo valutando come procedere, la Digos di Venezia opera in maniera molto precisa e nulla passa inosservato». In realtà pare che quelle dell’altra sera non fossero vere e proprie ronde per le quali ci sarebbe il reato di «corteo non autorizzato», ma semplici apparizioni a bordo degli autobus. «Sui nostri mezzi salgono i nostri clienti e coloro che su preciso incarico delle Istituzioni svolgono funzioni di ordine pubblico e controllo — precisa il direttore di Avm Giovanni Seno — Ogni altra iniziativa non è contemplata, né contemplabile e ipotizzabile». L’onorevole pd Sara Moretto ha scritto una lettera al presidente di Actv Luca Scalabrin e porterà il caso alla Camera dei Deputati attraverso un’interrogazione: «L’azione non è accettabile e va fermata, non tanto per una questione ideologica ma di legge», dice. Il sindaco parla di strumentalizzazione politica: «Non siamo contenti perché ci sono persone che strumentalizzano il lavoro che stiamo facendo sulla sicurezza, non abbiamo bisogno di altri aiuti che non siano legati alle forze dell’ordine e alle nostre organizzazioni», dice.
Caserma Al posto dell’ex scuola la caserma della polizia
Squadra Gagliardi: segnale concreto di Comune e Questura