Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Perito del tribunale corrotto: due anni
L’architetto risarcisce 12 mila euro, patteggia e torna in libertà
VENEZIA Un momento di debolezza, che gli è costato moltissimo: due mazzette per un totale di 6 mila euro, per cui ha pagato con un patteggiamento a due anni di reclusione (sospesi) e con un risarcimento di 12 mila euro, che però lo ha riportato in libertà dopo quasi quattro mesi tra carcere e arresti domiciliari.
Si è chiuso ieri con l’ok del gip Barbara Lancieri il processo ad Anchise Rocchi, l’architetto veneziano di 56 anni che lo scorso 31 maggio fu arrestato in flagranza dopo aver ricevuto 3 mila euro in contanti dall’imprenditore di Santa Maria di Sala Adriano Brusauro. Rocchi era infatti stato nominato dal tribunale civile come perito per la stima di un terreno di Brusauro, sottoposto a esecuzione immobiliare, ma si era messo a disposizione dell’imprenditore per aiutarlo a ricomprarlo, ovviamente sotto mentite spoglie: per questo aveva ottenuto 3 mila euro il 17 maggio con l’impegno di ridurre al minimo la stima, mentre gli altri 3 mila erano stati richiesti per trovare una «testa di legno» che partecipasse all’asta.
Brusauro però si è presentato alla Finanza per denunciare la seconda richiesta e i militari, con il pm Stefano Buccini, hanno organizzato la «trappola». Rocchi, con il suo difensore Renato Alberini, ha subito ammesso il fatto, negando però che ci fossero altri precedenti, come peraltro hanno confermato le indagini. A quel punto la scelta di patteggiare per il grave reato di induzione indebita e risarcire il danno al ministero della Giustizia è stata l’unica strada percorribile. (a. zo.)
Tribunale L’uomo aveva chiesto soldi per la stima di un terreno