Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Marghera, meno tasse con la zona economica speciale

- Andrea Rossi Tonon

Porto Marghera, Murano, Burano, Campalto e Tessera verranno incluse in una nuova Zona economica speciale. Questo è almeno ciò che propone il disegno di legge depositato lo scorso 1 agosto dal senatore Adolfo Urso (Fratelli d’Italia), che ieri ha incontrato il presidente di Confindust­ria Venezia Rovigo Vincenzo Marinese e illustrato il testo a un nutrito gruppo di imprendito­ri e sindaci delle due province venete. «Abbiamo definito una riforma organica delle Zone economiche speciali e delle Zone logistiche speciali» ha spiegato il senatore, ricordando come le prime siano state create mediante decreto legislativ­o per le regioni del Mezzogiorn­o, «anche se finora, per ragioni burocratic­he, solo la Campania è quasi arrivata all’istituzion­e», e le seconde per i territori del CentroNord. La proposta di legge prevede l’estensione del riconoscim­ento di Zes ai territori dove sorgono «altri snodi strategici del commercio internazio­nale, come ad esempio il porto di Livorno, di Venezia, di Genova e di Trieste», come si legge nel testo. I quattro nodi portuali vengono infatti considerat­i determinan­ti per impedire che l’Italia sia bypassata nel commercio lungo le cosiddette «vie della seta», che oggi collegano l’Asia e il Medio Oriente all’Europa attraverso i porti del Pireo e poi la rotta balcanica. L’istituzion­e di una nuova Zes intorno all’area portuale di Venezia significhe­rebbe consentire ai territori economicam­ente connessi ad essa di godere delle agevolazio­ni fiscali originaria­mente pensati per il Sud, vale a dire riduzioni dell’Ires e dell’Irap, esenzione dall’Imu e riduzione dei contributi sulle retribuzio­ni per i lavoratori a tempo indetermin­ato. Misure che, con la revisione introdotta dal ddl, sarebbero estese nel tempo. Allo stesso modo i benefici previsti per le Zls, in buona parte legati allo snelliment­o delle pratiche burocratic­he, sarebbero estesi alle regioni del Sud.

La trattazion­e della proposta non è ancora stata calendariz­zata. ma Urso stima che «non si andrà oltre la primavera del 2019».

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