Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Marghera, meno tasse con la zona economica speciale
Porto Marghera, Murano, Burano, Campalto e Tessera verranno incluse in una nuova Zona economica speciale. Questo è almeno ciò che propone il disegno di legge depositato lo scorso 1 agosto dal senatore Adolfo Urso (Fratelli d’Italia), che ieri ha incontrato il presidente di Confindustria Venezia Rovigo Vincenzo Marinese e illustrato il testo a un nutrito gruppo di imprenditori e sindaci delle due province venete. «Abbiamo definito una riforma organica delle Zone economiche speciali e delle Zone logistiche speciali» ha spiegato il senatore, ricordando come le prime siano state create mediante decreto legislativo per le regioni del Mezzogiorno, «anche se finora, per ragioni burocratiche, solo la Campania è quasi arrivata all’istituzione», e le seconde per i territori del CentroNord. La proposta di legge prevede l’estensione del riconoscimento di Zes ai territori dove sorgono «altri snodi strategici del commercio internazionale, come ad esempio il porto di Livorno, di Venezia, di Genova e di Trieste», come si legge nel testo. I quattro nodi portuali vengono infatti considerati determinanti per impedire che l’Italia sia bypassata nel commercio lungo le cosiddette «vie della seta», che oggi collegano l’Asia e il Medio Oriente all’Europa attraverso i porti del Pireo e poi la rotta balcanica. L’istituzione di una nuova Zes intorno all’area portuale di Venezia significherebbe consentire ai territori economicamente connessi ad essa di godere delle agevolazioni fiscali originariamente pensati per il Sud, vale a dire riduzioni dell’Ires e dell’Irap, esenzione dall’Imu e riduzione dei contributi sulle retribuzioni per i lavoratori a tempo indeterminato. Misure che, con la revisione introdotta dal ddl, sarebbero estese nel tempo. Allo stesso modo i benefici previsti per le Zls, in buona parte legati allo snellimento delle pratiche burocratiche, sarebbero estesi alle regioni del Sud.
La trattazione della proposta non è ancora stata calendarizzata. ma Urso stima che «non si andrà oltre la primavera del 2019».