Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Plastica buona

C’è chi la raccoglie e la riusa: per fare giochi per bimbi E anche scarpe sportive, eco asfalto e interni per auto

- di Francesca Candioli

Negli ultimi 50 anni il suo consumo è aumentato di 20 volte, e ogni anno ne l’utilizziam­o nel mondo l’equivalent­e della superficie di 900 Empire State Building. La plastica è leggera, resistente ed economica. La sua esistenza ci ha reso più semplice la vita ma ha creato milioni di tonnellate di rifiuti negli ultimi 50 anni. Il risultato? Un vasto inquinamen­to, soprattutt­o in mare, dove ogni prodotto tra le onde degli oceani impiega decenni prima di scomparire. Qualcuno, in un mare di plastica non riciclata, sta però provando ad andare contro corrente. Come Grt Group, una società svizzera, che dal prossimo anno inizierà a costruire in Italia i primi impianti grandi come campi da tennis a zero emissioni in cui entreranno sacchetti e bottiglie di plastica per uscire sotto forma di carburante simile al cherosene e al gasolio. In questo modo ogni impianto italiano potrà convertire un camion pieno di plastica ogni giorno, evitando le emissioni di Co2 prodotte da sei mila persone e facendo a meno di una discarica grande 28 ettari, cioè 40 campi da calcio. E se qualcuno ha già pensato a come rendere ecososteni­bile la benzina, qualcun altro a Capannori, una cittadina in provincia di Lucca, in Toscana, sta dando avvio ad un progetto pilota che potrebbe farla diventare la prima città in Italia a dare il via a una sperimenta­zione di strade in plastica riciclata. Una specie di asfalto ecologico, realizzato con le materie plastiche provenient­i dalla raccolta porta a porta dei cittadini di Capannori. Benzina, strade e perché non inserirci anche i giochi per i bambini? A Gemona del Friuli c’è la Preco System. Una piccola azienda che 20 anni fa proponeva le prime compostier­e domestiche ecologiche, ma che oggi si dedica completame­nte all’arredo urbano, fabbricand­o scivoli, altalene e panchine ecologiche per gli enti pubblici. «Appena un decennio fa sarebbe stata un’impresa riuscire a vendere una panchina in plastica riciclata a un Comune — sottolinea Marco Masini, responsabi­le commercial­e di Preco System —. Il legno andava ancora per la maggiore. Oggi invece è cambiato tutto: i tecnici sono più sensibili e ricettivi rispetto a questa nuova tipologia di prodotti: sono resistenti, rispettosi dell’ambiente e non hanno bisogno di alcun tipo di manutenzio­ne».

Ma se da una parte ora anche grandi griffe di moda stanno proponendo vestiti e scarpe ecologiche, la plastica rimane ancora un problema. Nell’Unione Europea solo il 30% viene riciclato, negli Stati Uniti appena il 10% e in tutto il mondo la media non supera il 15%. Il grande problema dei rifiuti di plastica non coinvolge solo mari e oceani, ma anche i laghi. Nel solo Mediterran­eo si trovano, secondo i dati di Greenpeace, 115 mila particelle plastiche per chilometro quadrato. Nei laghi la situazione non è migliore. Tra Como, Garda, Trasimeno, Maggiore e Iseo sono stati trovati una media di 2,5 rifiuti ogni metro quadrato di spiaggia.

Il riciclo però non è, al contrario di ciò che si pensa, un’avventura poco remunerati­va in cui lanciarsi. A Gorizia, ad esempio, c’è Miko. Un’azienda che produce interni delle auto di lusso, utilizzand­o la plastica provenient­e da bottigliet­te e da t-shirt. Solo l’anno scorso hanno sfiorato gli 80 milioni di fatturato e hanno venduto il doppio del prodotto in soli quattro anni. Lo stesso è avvenuto in Puglia, a Barletta, dove dal 1963 esiste Sfregola Materie Plastiche (Smp). Nel corso degli anni questa azienda ha puntato tutto sui sacchetti per l’immondizia, dove al posto della plastica si utilizzano scarti industrial­i rigenerati. Nel frattempo, invece, in Emilia Romagna hanno scoperto come dall’olio di frittura si possa produrre un tipo di plastica naturale, con le stesse caratteris­tiche di quella originale e più inquinante. A Torino, invece, un gruppo di designer del Politecnic­o, punta a suggerire strategie alternativ­e di riutilizzo del packaging di plastica: questa materia, attraverso la modifica della propria struttura chimica, può infatti rigenerars­i come oggetti di design, o in nuovi imballaggi più sostenibil­i.

 ??  ?? Sculture Le opere dell’artista della Repubblica Ceca Veronika Richterová realizzate in plastica riciclata
Sculture Le opere dell’artista della Repubblica Ceca Veronika Richterová realizzate in plastica riciclata
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 ??  ?? Treviso Lamine per Ikea di 3B
Treviso Lamine per Ikea di 3B
 ??  ?? Design Pesci dal Politecnic­o di Torino
Design Pesci dal Politecnic­o di Torino
 ??  ?? Scarpe Adidas in plastica riciclata
Scarpe Adidas in plastica riciclata
 ??  ?? Asfalto Strada green a Capannori
Asfalto Strada green a Capannori
 ??  ?? Interni XMotion di Nissan vestita Miko
Interni XMotion di Nissan vestita Miko
 ??  ?? Tavolo Arredo urbano di Preco System
Tavolo Arredo urbano di Preco System

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