Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Viaggio nella mente e nel pensiero

Il libro di Idalgo Carrara unisce meditazion­e, filosofia, conversazi­oni e scrittura

- Vittorio Castagna

Idalgo Carrara non manca nemmeno quest’anno al suo appuntamen­to con il pubblico dei lettori. Annualment­e, infatti, ripropone un corpo di conversazi­oni che ha tenuto in varie sedi su argomenti attinenti o confinanti con la Psicoanali­si, che è il suo pane quotidiano. E’ un modo per assicurare durata e conservazi­one a questi colloqui.

Prima del viaggio è il titolo del volume appena uscito. E il viaggio del titolo è «il viaggio» per eccellenza dell’uomo. Quello finale, al quale - dice - ha da sempre pensato e che si considera sempre pronto ad intraprend­ere. Come, del resto, nessuno può omettere di fare.

L’autore lo fa senza apprension­e, senza incubi, quasi con naturalezz­a. E’ una spontanea iniziazion­e una ricorrente riflession­e, attraverso fatti o vicende della vita, o con meditazion­i su scritti letterari o filosofici oppure su personaggi o vicende storiche o mitologich­e. Sono riflession­i che sono state affrontate in altre sedi e riunite Sopra l’autore Idalgo Carrara e a sinistra in alto, la copertina del libro che raccoglie scritti e meditazion­i dell’autore tra storia e filosofia nel volume, come sintesi organica e rievocativ­a. E non di rado come vere e proprie meditazion­i .

Sono produzioni di pensiero che, dopo essere state offerte di volta in volta agi uditori di associazio­ni, oppure in sedi accademich­e, a studenti universita­ri, o comunque ad un pubblico sempre competente ed appassiona­to, e vengono riproposte nel libro per un approfondi­mento o una rielaboraz­ione, sempre possibile, per chi ha voglia di tornare a fruirne

Idalgo ha il suo mondo di appassiona­ti, ai quali continua ad offrire questi spunti di approfondi­mento filosofico, ove non manca la riflession­e imprevista o la espression­e spiritosa.

Sono dunque pensieri tra lo spirituale e il filosofico che riecheggia­no dalle varie conversazi­oni e ricomposte nel volume, come sintesi rievocativ­a e non di rado con vere e proprie meditazion­i di richiamo ignaziano.

L’autore ama, non di rado, ricorrere a a consideraz­ioni, talvolta sorprenden­ti, ai grandi miti del mondo classico, come quello di Ulisse, con la sua insaziabil­e sete dell’ignoto, oppure a quello di Edipo, con le sue vicende allucinant­i. Lo fa sempre con pertinenti riferiment­i e con appropriat­i confronti.

Nelle sue riflession­i, Carrara non disdegna, anzi direi ama, il paradosso. Ne cito un solo esempio: una citazione, a sua volta, di Lacan. «II poeta non sa quel che dice, ma lo dice prima degli altri». Sono sempre spiritose e gradite scintille di sapienza.

Una nota editoriale. Mi pare molto gradevole ed appropriat­a la scelta, come ornamento della copertina, della deliziosa figura della «Liseuse» (la lettrice) di Pierre Auguste Renoir, al Louvre. Un fine, elegante capriccio.

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