Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Viaggio nella mente e nel pensiero
Il libro di Idalgo Carrara unisce meditazione, filosofia, conversazioni e scrittura
Idalgo Carrara non manca nemmeno quest’anno al suo appuntamento con il pubblico dei lettori. Annualmente, infatti, ripropone un corpo di conversazioni che ha tenuto in varie sedi su argomenti attinenti o confinanti con la Psicoanalisi, che è il suo pane quotidiano. E’ un modo per assicurare durata e conservazione a questi colloqui.
Prima del viaggio è il titolo del volume appena uscito. E il viaggio del titolo è «il viaggio» per eccellenza dell’uomo. Quello finale, al quale - dice - ha da sempre pensato e che si considera sempre pronto ad intraprendere. Come, del resto, nessuno può omettere di fare.
L’autore lo fa senza apprensione, senza incubi, quasi con naturalezza. E’ una spontanea iniziazione una ricorrente riflessione, attraverso fatti o vicende della vita, o con meditazioni su scritti letterari o filosofici oppure su personaggi o vicende storiche o mitologiche. Sono riflessioni che sono state affrontate in altre sedi e riunite Sopra l’autore Idalgo Carrara e a sinistra in alto, la copertina del libro che raccoglie scritti e meditazioni dell’autore tra storia e filosofia nel volume, come sintesi organica e rievocativa. E non di rado come vere e proprie meditazioni .
Sono produzioni di pensiero che, dopo essere state offerte di volta in volta agi uditori di associazioni, oppure in sedi accademiche, a studenti universitari, o comunque ad un pubblico sempre competente ed appassionato, e vengono riproposte nel libro per un approfondimento o una rielaborazione, sempre possibile, per chi ha voglia di tornare a fruirne
Idalgo ha il suo mondo di appassionati, ai quali continua ad offrire questi spunti di approfondimento filosofico, ove non manca la riflessione imprevista o la espressione spiritosa.
Sono dunque pensieri tra lo spirituale e il filosofico che riecheggiano dalle varie conversazioni e ricomposte nel volume, come sintesi rievocativa e non di rado con vere e proprie meditazioni di richiamo ignaziano.
L’autore ama, non di rado, ricorrere a a considerazioni, talvolta sorprendenti, ai grandi miti del mondo classico, come quello di Ulisse, con la sua insaziabile sete dell’ignoto, oppure a quello di Edipo, con le sue vicende allucinanti. Lo fa sempre con pertinenti riferimenti e con appropriati confronti.
Nelle sue riflessioni, Carrara non disdegna, anzi direi ama, il paradosso. Ne cito un solo esempio: una citazione, a sua volta, di Lacan. «II poeta non sa quel che dice, ma lo dice prima degli altri». Sono sempre spiritose e gradite scintille di sapienza.
Una nota editoriale. Mi pare molto gradevole ed appropriata la scelta, come ornamento della copertina, della deliziosa figura della «Liseuse» (la lettrice) di Pierre Auguste Renoir, al Louvre. Un fine, elegante capriccio.